In queste settimane il Governo sta predisponendo la programmazione preliminare per l’accesso ai sostegni dell’Unione Europea per far fronte all’attuale emergenza. Si tratta del cosiddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che la Presidenza del Consiglio dei Ministri sta elaborando prima di presentarlo alla Commissione Europea.
Questi provvedimenti dovranno necessariamente includere e tutelare anche i diritti delle persone delle persone con disabilità, in applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
In quest’ottica la Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili (FAND) e la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), di cui AISM fa parte, hanno mandato un documento al Governo e al Premier Conte con proposte concrete ed operative per integrare quel Piano prima che sia presentato
Per affrontare le criticità emerse nel periodo più acuto del COVID-19 e costruire una modalità migliore di tutelare i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari, il contributo delle associazioni di riferimento è fondamentale. AISM ha rappresentato un punto di riferimento informativo e di raccolta di bisogni delle persone con SM ma non solo, nel corso di tutta l’emergenza. Questo ha permesso di ottenere un bagaglio di esperienza e informazioni preziosissime per valutare e progettare interventi a tutela della disabilità, come sottolinea Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali AISM: «È essenziale che nella messa a punto delle linee di intervento e nella strutturazione dei programmi per la ripartenza e la resilienza venga assicurato sin dalle fasi di identificazione dei bisogni ed elaborazione il più ampio coinvolgimento del terzo settore. E AISM e FISM attraverso il Barometro della SM hanno restituito alle Istituzioni uno spaccato della realtà dell’emergenza che va ben oltre i confini della SM e da cui sono scaturite proposte d’azione – legate alla Agenda della SM – che abbiamo portato all’attenzione delle istituzioni nazionali e regionali e che in questo momento - anche grazie al lavoro di rete - offriamo al Governo come contributo concreto per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».
Il documento presentato dalle due federazioni tiene conto sia di quanto è accaduto alle persone con disabilità durante il lockdown, sia di quanto sta ancora accadendo in delicati ambiti quali la scuola, il lavoro, l’inclusione delle società. È questa dunque l’occasione per attuare programmi e indicazioni già esistenti e consolidati per esempio dal Programma d’azione biennale sui diritti delle persone con disabilità agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, inserendo in maniera trasversale le persone con disabilità nei temi dell’educazione inclusiva, dell’economia, delle diseguaglianze, dell’accessibilità delle città, delle azioni sistemiche e del monitoraggio, della costruzione di società. Ma è anche il momento per incidere su carenze consolidate e nuove esigenze di riforma, ad iniziare dalla profonda revisione (e finanziamento) dei Livelli essenziali dell’assistenza e dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali.