Salta al contenuto principale

Reddito di Cittadinanza. Cosa è e come vi si accede

 

Il Reddito di cittadinanza è un intervento pensato per contrastare la povertà. Sostituisce il REI (Reddito di inclusione) che a sua volta aveva sostituito il precedente contributo denominato SIA ed anche l’assegno di disoccupazione (Asdi).

 

Come sarà erogato

Sarà erogato sotto forma di carta elettronica per acquisti.

 

Requisiti per accedere

1/ Cittadinanza e residenza.

Potranno fare richiesta i cittadini italiani o di Paesi dell’Unione Europea o un loro familiare in possesso del diritto di soggiorno o di soggiorno di lungo periodo, nonché i cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Il richiedente dovrà risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due dal momento della domanda in maniera continuativa.

Si potrà fare richiesta per un solo reddito o pensione di cittadinanza per ciascun nucleo familiare. Se il nucleo è composto da uno o più componenti anziani con età superiore a 67 anni il reddito di cittadinanza sarà denominato “pensione di cittadinanza”.

 

2/ Redditi e patrimoni.

Si considerano cumulativamente i redditi e i patrimoni del nucleo familiare che, per accedere a questa misura, dovrà possedere al momento della domanda e per tutta la durata del beneficio un reddito ISEE inferiore a 9.360 euro, un valore di patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, un patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro con incrementi per ogni componente del nucleo oltre al richiedente, per figli oltre il secondo e per componenti con disabilità.

 

Come previsto dalla normativa che regola l’ISEE, il reddito familiare complessivo, inteso come somma di redditi e assegni percepiti dal nucleo, non dovrà superare i 6.000 euro (che diventano 7.560 per i richiedenti pensione di cittadinanza) moltiplicati per il corrispondente paramento della scala di equivalenza prevista dallo stesso Decreto. Nessun componente del nucleo deve possedere imbarcazioni e navi o auto con cilindrata superiore a 1600 cc e moto superiori a 250 cc immatricolate da meno di due anni, con esclusione dei autoveicoli e moto veicoli acquistati con le agevolazioni per le persone disabili.

Occorre anche che nessuno dei componenti del nucleo si sia dimesso da lavoro nei 12 mesi antecedenti la domanda di reddito di cittadinanza, salvo dimissioni per giusta causa.

 

Beneficio economico previsto

Se il nucleo ha tutti i requisiti previsti, gli verranno poi corrisposti:

- un’integrazione al reddito familiare fino al massimo a 6.000 euro (7.560 euro per i richiedenti pensione sociale) annui, anche in questo caso moltiplicati per il parametro della scala di equivalenze del Decreto;

- un’integrazione al reddito familiare per le famiglie in affitto, pari al canone di locazione annuo indicato nel contratto di locazione, fino a un massimo di 3.360 auro annui (1.800 annui per i richiedenti pensione di cittadinanza).  Oppure un’integrazione al reddito nel caso di famiglie che abitano in casa di proprietà, per cui hanno stipulato un mutuo per l’acquisto o la costruzione;

- il totale delle due integrazioni riconosciute per ciascun nucleo verrà  poi suddiviso sui dodici mesi ed erogato mensilmente, a partire dal mese successivo a quello della richiesta. Come anticipato, il contributo verrà caricato su un’apposita carta elettronica rilasciata al beneficiario.

- La carta potrà essere usata per pagare utenze e acquisti come le carte acquisti già in vigore.

 

Limiti di durata

Questo beneficio avrà durata massima di 18 mesi, in base al permanere dei requisiti di accesso.

 

Risorse disponibili

Tutti i contributi riconosciuti verranno eroganti nel limite delle risorse immesse nell’apposito Fondo previsto dalla legge di bilancio 2019.

 

Patto per il lavoro e l’inclusione

Si ottiene il beneficio economico solo se ciascun componente del nucleo familiare maggiorenne e non occupato dichiara la sua immediata disponibilità al lavoro e sottoscrive poi un “patto per il lavoro”. Il patto di lavoro va stipulato e sottoscritto presso i centri per l’impiego e comporta ad esempio l’accettazione di almeno una di 3 offerte di lavoro “congrue”, come definita dallo stesso Decreto (art. 4, comma 9); ma anche la  formulazione di percorsi di formazione , riqualificazione professionale e accompagnamento al lavoro, nonché agevolazioni ai datori di lavoro che assumono persone che l’hanno sottoscritto.

 

Nei casi di particolare complessità è prevista anche la possibilità di stipulare il “patto di inclusione” in cui sono possono essere inseriti, oltre  agli interventi di accompagnamento all'inserimento lavorativo, anche interventi e servizi sociali di contrasto alla povertà da parte dei servizi territoriali sociali.

 

Sono esclusi dall’obbligo di sottoscrivere il patto del lavoro, avendo tutti gli altri requisiti previsti per l’accesso,  i componenti del nucleo familiare che lavorano già, studiano o gli anziani sopra i 65 ani, nonché le persone con disabilità cui sono stati riconosciuti i benefici previsti dalla Legge 68/99 per il collocamento mirato. Sono altresì esclusi da quest’obbligo i caregiver di minori sino ai 3 anni o di persone con grave disabilità o non autosufficienti (come definiti nell’ISEE) appartenenti al nucleo.

Questi soggetti, di conseguenza,  sono esclusi anche dai percorsi e dalle misure collegate al patto per il lavoro o al patto per l’inclusione.

 

Iter per la richiesta

Entro 30 giorni l’INPS, sentito il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, deve elaborare il modello di domanda e dichiarazione dei redditi da compilare per richiedere il reddito di cittadinanza.

La domanda potrà essere presentata presso centri che già gestiscono le richieste di carte per gli acquisti, come individuati dall’Agenzia delle Entrate; presso i CAF che abbiano stipulato apposita convenzione con l’INPS. Potranno poi essere individuate altre modalità di invio telematico delle domande in concomitanza della presentazione del DSU e dell’ISEE.  La domanda potrà essere presentata a partire da ogni 5° giorno di ciascun mese.