Salta al contenuto principale

23/03/2016

Turismo accessibile: un orizzonte da costruire insieme

Si è concluso con un convegno e un tour tra Siena e Pienza il progetto europeo coordinato da AISM 'Europe Without Barriers'. Le parole dei protagonisti e le immagini dei blogger

 

Turismo accessibile
Nella foto: il blogger @rotex70 durante il blog tour del 23 marzo in occasione del convegno "Turismo accessibile, un'opportunità per tutti".

 

In Europa ci sono 48 milioni di persone con disabilità pronte a partire per un viaggio, insieme ai loro accompagnatori. Si è stimato che nel 2020 vorranno fare 862 milioni di viaggi. La domanda di turismo accessibile già oggi è, dunque, enorme. Una domanda che è prima di tutto un diritto delle persone con disabilità a vivere una vita bella come tutti. È dunque anche un'opportunità per tutti i cittadini d'Italia di avere città migliori, più accessibili, inclusive, accoglienti.

 

Ma è anche un'occasione per dare impulso all'economia, generare posti di lavoro e crescita. Il turismo accessibile vale infatti, il 3% del PIL dell'Unione Europea: nel 2012 ha prodotto un fatturato di 786 miliardi e 9 milioni di posti di lavoro [Abbiamo una Fonte?]. Tuttavia, oggi solo il 9% dei luoghi e dei servizi turistici in Europa sono accessibili per tutti. C'è all'orizzonte un futuro migliore, da costruire insieme, dove diritti e opportunità, accessibilità e inclusione vanno a braccetto.

 

Ne hanno discusso nei giorni scorsi i più autorevoli esperti di turismo accessibile a livello internazionale, in occasione del meeting che chiude “Europe Without Barriers”, progetto coordinato da AISM e co-finanziato dalla Comunità Europea per l'ideazione, realizzazione e promozione di itinerari turistici accessibili. L'incontro, che si è svolto al Teatro Rosini di Lucignano, è stata un'occasione preziosa di incontro per una rete sempre più ampia di referenti istituzionali, rappresentanti delle associazioni, operatori turistici. Come ha ricordato infatti il Presidente della Fondazione di AISM, Mario Alberto Battaglia: «al di là delle attività che ciascun ente può svolgere, nel contesto nazionale e internazionale l’approccio più importante è quello trasversale. Riunire attraverso progetti associazioni diverse, istituzioni e partner profit a lavorare insieme su proposte, iniziative e buone prassi nella realtà quotidiana, permettendo così a tutte le persone con qualunque tipo di difficoltà di poter vivere la propria vita fino in fondo».

 

Nelle relazioni presentate a Lucignano è emersa anche la fotografia sorprendente di un'Italia dove sono già stati realizzati 360 progetti di accessibilità universale, da Milano a Matera, prossima capitale culturale europea della Cultura, dalla Liguria a Lucca e San Marino, intervenendo per rendere accessibili i trasporti pubblici e privati, gli hotel, i musei e i luoghi della cultura, i ristoranti, i negozi, le passeggiate sul mare e i marciapiedi in città. Ma sono ancora molte le sfide che attendono risposta, come ha ricordato Flavia Maria Coccia, Presidente del Comitato per il Turismo Accessibile del Ministero del Turismo: “sinora ogni progetto italiano di turismo accessibile tende a fare per conto suo e l'Italia non è diventata veramente accessibile. Dobbiamo imparare a lavorare con una logica coordinata e sistematica”. Il primo passo sarà certamente mettere in rete tutte le informazioni disponibili e facilitarne l'accesso per tutti.

 

 

Il turismo accessibile deve diventare un elemento di normalità, non solo una serie di 'buone pratiche' che conoscono in pochi. Albergatori, operatori turistici, televisioni, Internet e giornali devono esserne consapevoli, parlarne normalmente e quotidianamente. Perché, come ha detto più volte Roberto Vitali, fondatore di V4A, Village for All, la prima azienda italiana a occuparsi di turismo accessibile: “una persona con disabilità che fa il turista è un turista come tutti, e vuole scegliere liberamente dove andare in base ai propri desideri e gusti, e non solo sapendo che le barriere sono state abbattute come vuole la norma”. Per questo è fondamentale l'utilizzo delle nuove tecnologie e sarà importante che si progettino edifici, monumenti e luoghi pubblici secondo le linee del 'design universale', che mira a costruire spazi belli fruibili da tutti. Una città o una casa “a misura di persona con disabilità” sono certamente un luogo migliore da vivere per tutti.

 

E, con altrettanta certezza è chiaro, come ricordava Marcella Mazzoli, Direttore Risorse Umane e Sviluppo Rete Territoriale di AISM, che: «bisognerà reimparare a mettere al centro le persone, a formare operatori turistici in grado di offrire accoglienza autentica a tutte le diverse esigenze e passare dall'accessibilità di una singola struttura alla fruibilità di un intero territorio».

 

In tutto questo percorso, impegnativo e stimolante, un ruolo fondamentale è quello delle persone con disabilità, come ha ricordato Roberta Amadeo, Presidente Nazionale AISM: «Dobbiamo far sentire la nostra voce in tema di accessibilità. Denunciare ciò che non va perché il patrimonio è di tutti. Fare circolare le nostre migliori esperienze e lavorare affinché l'intera Italia diventi un posto in cui possiamo muoverci liberamente e vivere bene. Siamo noi i primi a dovere rendere reale il diritto di organizzarci un viaggio come fanno tutti, senza che ogni volta diventi un'odissea, un ostacolo insormontabile che ci porta a rinunciare alla nostra libertà di vivere come tutti».

 

Mercoledì 23 marzo un gruppo di blogger italiani e stranieri, “influencer” digitali che si occupano di viaggi e soprattutto di turismo accessibile, è stato coinvolto per partecipare ad un blog tour tra Siena e Pienza. Aggiornamenti e immagini sono visibili sui social seguendo #italiasenzabarriere, #turismoaccessibile, #accessibletourism, #tourismforall. Per maggiori dettagli