Ricercatori della fondazione Kessler hanno analizzato i legami tra l’aumento della temperatura e il disturbo cronico legato alla SM
Un gruppo di ricercatori della fondazione Kessler ha dimostrato che la temperatura corporea aumentata da meccanismi endogeni nella sclerosi multipla recidivante-remittente è collegata al peggioramento della fatica. Lo studio è stato pubblicato online nel mese di febbraio sulla rivista Archives of Physical Medicine & Rehabilitation
I ricercatori hanno valutato alcuni parametri tra cui la temperatura corporea in 50 persone con SM recidivante-remittente, 40 controlli sani e 22 persone con sclerosi multipla secondaria progressiva.
In particolare la temperatura corporea, è stata valutata a riposo all’interno di un laboratorio climatizzato a temperatura costante di circa 22°C e tramite utilizzo di termometro a raggi infrarossi, stabilendo come temperatura normale un valore di 36.75°C. Successivamente hanno confrontato i valori acquisiti tra i diversi gruppi di persone e hanno completato la loro valutazione attraverso l’utilizzo della Fatigue Severity Scale (FSS) per la fatica e la Modified Fatigue Impact Scale (MFIS), per la valutazione della fatica fisica e cognitiva. Scopo dell’analisi era verificare se vi fosse qualche legame tra la temperatura e la presenza del sintomo fatica, disturbo molto frequente e talvolta molto invalidante nelle persone con SM.
La temperatura corporea è risultata aumentata nel gruppo di persone con SMRR (37.04°C±0.27) rispetto al gruppo di controlli sani (36.83 ± 0.33). Tale aumento, inoltre, era associato ad un peggioramento della fatica, sia valutata tramite la FSS, sia valutata tramite MFIS, nelle due componenti fatica fisica e mentale.
Il dottor James Sumowski, ricercatore in Neuropsicologia e Neuroscienze e coautore della suddetta ricerca, ha commentato il lavoro affermando che un aumento della temperatura corporea è presente nelle forme recidivanti-remittenti e che inoltre questo fenomeno sarebbe legato ad una condizione di fatica da SM, peggiore rispetto alle altre situazioni. Tali risultati sarebbero confermati in maniera indiretta da altri studi che hanno valutato l’utilità dell’utilizzo di indumenti raffreddanti e farmaci antipiretici come trattamenti per ridurre la fatica nella SM.
I ricercatori concludono il loro lavoro affermando che sono necessari ulteriori studi per approfondire e chiarire i complessi meccanismi che collegano la fatica, la temperatura corporea e processi infiammatori nella SM.
Body temperature is elevated and linked to fatigue in relapsing-remitting multiple sclerosis, even without heat exposure. Sumowski JF1, Leavitt VM2. Arch Phys Med Rehabil. 2014 Feb 19. pii: S0003-9993(14)00126-9. doi: 10.1016/j.apmr.2014.02.004. [Epub ahead of print]