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08/01/2017

Sclerosi multipla: un network europeo per identificare terapie innovative e più efficaci

Fanno parte del progetto, finanziato dalla Commissione Europea, anche due centri italiani: l’Università del Piemonte Orientale e IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

 

La Commissione Europea ha stanziato 15 milioni di euro per un progetto internazionale di ricerca che mira a identificare trattamenti nuovi e più efficaci per la sclerosi multipla nell’ambito del programma Horizon 2020. Il progetto è coordinato dal Karolinska Institute (Svezia) e comprende gruppi di ricerca già attivi nel campo della SM, come per esempio il Nordic MS genetics network, l’International MS Genetics Consortium (IMSGC) e l’International Human Epigenome Consortium (IHEC). Fanno parte di questo network – denominato MultipleMS’ - anche due centri italiani: il gruppo di ricerca diretto dal dottor Filippo Martinelli Boneschi dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e i laboratori dell’Università del Piemonte Orientale, guidati dalla professoressa Sandra D’Alfonso. 

 

«Il progetto avrà diversi risvolti assai significativi e di grande impatto sia per la conoscenza generale della SM ma soprattutto per le ricadute pratiche sulle persone con SM. Permetterà di integrare e sfruttare i dati finora raccolti in diversi progetti, inclusi molti studi italiani relativi ai geni, alle proteine e alle caratteristiche cliniche della malattia. L’obiettivo finale è sviluppare linee guida per arrivare a identificare un trattamento disegnato su misura per ogni singola persona con SM», commenta Sandra D’Alfonso, che in occasione del Congresso FISM 2016 abbiamo intervistato per farci raccontare i risultati delle ultime indagini. AISM e la sua Fondazione, infatti, sono impegnate da diversi anni a sostenere progetti di eccellenza nel campo della genetica, tra cui anche diversi studi dell’International Multiple Sclerosis Genetics Consortium a cui hanno partecipato il Prof. Martinelli Boneschi e la Prof.ssa D’Alfonso.

 

MultipleMS unirà dati clinici, genetici, epigenetici, molecolari, di risonanza magnetica e relativi allo stile di vita di oltre 50 mila persone con e SM e 30 mila controlli sani, per mettere in evidenza le diverse caratteristiche della malattia nelle persone. I due centri Italiani coordineranno la fase di traduzione in ambito clinico dei risultati sperimentali del progetto, con l’obiettivo di sviluppare nuove linee guida terapeutiche.