La diagnosi di sclerosi multipla precoce può garantire vantaggi a lungo termine per le persone con SM. Uno studio ha confrontato due criteri diagnostici di imaging per capirne l'efficacia. Ecco i risultati
Nella comunità scientifica è sempre più condivisa l'idea che una diagnosi tempestiva di sclerosi multipla possa garantire i migliori risultati a lungo termine per le persone che ne sono colpite. D'altra parte è fondamentale che la diagnosi sia corretta, per evitare che persone che potrebbero non avere la SM vengano trattate in modo inappropriato.
A questo scopo i ricercatori della European Magnetic Resonance Imaging in MS - un network europeo di ricercatori focalizzato sullo studio della sclerosi multipla tramite tecniche di risonanza magnetica - hanno confrontato due diversi criteri diagnostici utilizzati per prevedere la probabilità di diagnosi clinicamente definita a partire dai primi segni riscontrabili alla risonanza magnetica. Tali criteri sono quelli di MCDonald e quelli di Fillippi[1].
La ricerca - che ha coinvolto 87 persone con sindrome clinicamente isolata (CIS) in cinque diverse cliniche in tutta Europa - è stata pubblicata su Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry.
I criteri diagnostici si sono dimostrati molto sensibili nel prevedere il passaggio da CIS a sclerosi multipla clinicamente definita. Tuttavia, i criteri di Filippi sono in grado di prevedere la conversione a SM più specificamente, escludendo altre condizioni. Le lesioni intracorticali che si rilevano con i criteri Filippi, infatti, sono presenti fino al 40% nelle persone con SM, ma non in persone con altre condizioni neurologiche. I ricercatori evidenziano dunque che includendo le lesioni intracorticali nella valutazione diagnostica dei pazienti con CIS si può migliorare notevolmente la previsione e la diagnosi precoce di sclerosi multipla.
L'identificazione di lesioni intracorticali può essere più impegnativa dell'imaging e dell'identificazione di lesioni in altre posizioni del cervello e nel midollo spinale. Tuttavia, il loro valore per la valutazione della SM è stato reso più chiaro da questo studio.
Note
[1] La diagnosi di sclerosi multipla oggi si basa sul concetto di "Disseminazione nello spazio e nel tempo". Ciò significa che una persona deve avere più di un attacco o lesione nel tempo nelle regioni del cervello e del midollo spinale. I criteri McDonald utilizzano scansioni di Risonanza magnetica (RM) per rilevare la presenza di lesioni nel cervello. Se ci sono nuove lesioni tra un esame e l'altro, la persona riceve la diagnosi di CIS. Se invece ci sono evidenze sia di nuove che di precedenti lesioni, viene fornita la diagnosi di sclerosi multipla. I criteri Filippi-2010 sono simili, ma includono anche la posizione specifica delle lesioni, in particolare l'identificazione di almeno una lesione nella corteccia (la parte più esterna del cervello), dette anche lesioni intracorticali.
Diagnosis of multiple sclerosis: a multicentre study to compare revised McDonald-2010 and Filippi-2010 criteria.
Preziosa P, Rocca MA, Mesaros S, et al Diagnosis of multiple sclerosis: a multicentre study to compare revised McDonald-2010 and Filippi-2010 criteria. J Neurol Neurosurg Psychiatry Published Online First: 19 July 2017. doi: 10.1136/jnnp-2017-315863]
Fonte: MSIF