Come molte patologie autoimmuni, la SM è più frequente nelle donne. Una ricerca statunitense ha individuato un meccanismo che potrebbe spiegare perché ciò accade
Una ricerca condotta negli Stati Uniti recentemente pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences ha individuato un'importante differenza tra uomini e donne in una molecola del sistema immunitario chiamata IL-33. La scoperta potrebbe spiegare le differenze di genere osservate nella sclerosi multipla, e aiutare a curare meglio sia gli uomini che le donne che ne sono colpiti.
La sclerosi multipla, come molte altre malattie autoimmuni, è una patologia più frequente nelle donne. Il rapporto è di tre a uno rispetto agli uomini. Tuttavia, gli uomini con sclerosi multipla sono, in media, più anziani alla diagnosi e hanno più probabilità di sviluppare una malattia progressiva rispetto alle donne. Gli ormoni sessuali, inclusi estrogeni e testosterone, influenzano chiaramente la suscettibilità alla malattia, ma con meccanismi ad oggi non sono ancora noti.
Diversi tipi di cellule del sistema immunitario devono agire in modo coordinato per combattere batteri, virus e altri corpi estranei. In caso di minacce l'attività di queste cellule deve essere rapida e appropriata, e deve cessare quando quando la minaccia stessa è stata affrontata. La molecola IL-33, coinvolta nella comunicazione tra le cellule del sistema immunitario, è uno dei messaggeri che controlla questi “interruttori”.
Gli scienziati, lavorando su un modello murino di sclerosi multipla, hanno cercato di identificare quali parti del sistema immunitario fossero attivate durante la malattia e se i risultati differissero tra maschi e femmine. L'obiettivo era cercare di decodificare i segnali chimici inviati e quali cellule producevano i segnali.
I risultati hanno mostrato che, nei maschi, il tipo di risposta immunitaria attivato era diverso da quello osservato nelle femmine. Una differenza chiave è stata individuata nel livello di IL-33 prodotto da cellule note come mastociti. È stato notato che la capacità dei mastociti di produrre IL-33 - molecola in grado di bloccare l’espressione di alcune attività autoimmunitarie alla base della sclerosi multipla - è legata alla presenza del testosterone. Dal momento che i livelli di testosterone sono sette o otto volte inferiori nelle donne adulte rispetto ai maschi, questi risultati suggeriscono che questa differenza ormonale potrebbe in parte spiegare perché la malattia è più frequente nelle donne e perché le donne hanno maggiori probabilità di attivare una risposta immunitaria di tipo autoimmune rispetto agli uomini. Diminuendo il testosterone con l'invecchiamento, questi risultati possono anche aiutare a capire perché con l'avanzare dell'età gli uomini sono più suscettibili a sviluppare la SM.
Questi dati potrebbero portare nel tempo a sperimentare nuove strategie terapeutiche basate sulla molecola IL -33. Il testosterone può non essere una terapia adatta, specialmente per le donne, dati i suoi effetti ad ampio raggio sul corpo. Ma poiché IL-33 è coinvolta nella "traduzione" del messaggio che il testosterone trasmette al sistema immunitario, e potrebbe fornire uno strumento più specifico per il trattamento della sclerosi multipla.
Male-specific IL-33 expression regulates sex-dimorphic EAE susceptibility.
Russi AE, Ebel ME, Yang Y, Brown MA. Proc Natl Acad Sci U S A. 2018 Feb 13;115(7):E1520-E1529. doi: 10.1073/pnas.1710401115. Epub 2018 Jan 29.