Guarda lo Speciale CCSVI nella SM
Il Comitato Scientifico dell’AISM ritiene opportuno evidenziare gli aggiornamenti sulla eventuale relazione fra CCSVI e Sclerosi Multipla (SM), dopo i recenti convegni scientifici tenutisi in Italia e all’estero, dopo la presa di posizione di alcune società scientifiche e la nota del Ministro della Salute agli Assessorati delle diverse regioni, al fine di informare con chiarezza le persone con SM sulla propria posizione dettata dalla conoscenza scientifica e clinica sulla malattia, dalla consapevolezza della situazione venutasi a creare, e dalla necessità di tutelare le persone con SM affinché vengano curate e trattate nel miglior modo oggi possibile.
Il Comitato Scientifico ribadisce i seguenti punti:
- Nel 2007 e nel 2008 il prof Zamboni (1,2) e il suo gruppo evidenziavano nel 100% dei casi con SM e in nessuno dei controlli normali anomalie del ritorno venoso dall’encefalo o dal midollo spinale, sotto forma di restringimenti e inversioni di flusso, specie nella vena giugulare e azygos. Tali studi prendevano in considerazione prima 89 casi di SM e poi 65 ed erano confrontati con 235 soggetti sani o affetti da altre malattie neurologiche. Veniva così coniato il termine di CCSVI, che esprimeva l’esistenza nella SM di una insufficienza venosa per la presenza di alcuni parametri legati alla esistenza di restringimenti venosi e anomalie di direzione di flusso.
- Studi successivi pubblicati da altri gruppi non hanno confermato tali dati. In particolare ricerche effettuate a Buffalo negli USA (3) hanno evidenziato la CCSVI nel 56% dei casi di SM, nel 22.7% di soggetti normali e nel 42.3% di persone affette da altre patologie neurologiche. Due studi pubblicati da gruppi tedeschi e svedesi (4,5) , effettuati su 56 persone con SM e 20 controlli e su 21 soggetti con SM e 20 controlli sani, non hanno riscontrato in nessuno le alterazioni descritte come CCSVI. Uno studio italiano di Padova (6), su 50 soggetti al primo episodio suggestivo di SM, non ha riscontrato in nessuna delle persone esaminate significative alterazioni venose.
- Pertanto gli studi fino ad ora effettuati variano da una percentuale di presenza di anomalie venose nelle persone con SM dal 100% allo 0%. E’ quindi naturale che la comunità scientifica e quella delle persone con SM desideri conoscere finalmente la reale incidenza del problema. Proprio per risolvere questo problema, l’AISM con la sua Fondazione ha organizzato un ampio studio su scala nazionale, che prevede il coinvolgimento dei più importanti centri SM italiani e che studierà, in circa 2000 fra persone con SM, controlli normali e persone con altre malattie neurologiche, la reale prevalenza delle anomalie venose. Lo studio é stato preceduto da una lunga preparazione, da ripetuti periodi di formazione dei neurosonologi che hanno acquisito le capacità tecniche di eseguire un Eco-Doppler venoso (che sono differenti rispetto ad un semplice Eco-Doppler arterioso) ed è partito a novembre per terminare dopo 10 - 12 mesi.
- Sulla base di quanto sopra, il Comitato Scientifico dell’AISM raccomanda alle persone con SM interessate al problema di partecipare allo studio FISM, rivolgendosi al proprio neurologo di riferimento o ai centri partecipanti e riportati sul sito AISM, tenendo però presente che le informazioni relative al proprio circolo venoso saranno disponibili almeno 6-8 mesi dopo l’esecuzione dell’esame, essendo uno studio che si effettua in cieco (il neurosonologo non sa se il paziente che esegue l’esame ha o meno la SM e la lettura verrà fatta successivamente da esperti che non sanno se quel determinato esame appartiene o meno a una persona con SM). Tale cecità é indispensabile al fine di ottenere uno studio di qualità e di avere dati certi e attendibili.
- Riguardo alla eventuale terapia di dilatazione con angioplastica delle vene eventualmente ristrette nelle persone con SM, al momento esiste uno studio del prof Zamboni su 65 pazienti (7) con SM di diverse forme cliniche, che ha rilevato un miglioramento nella frequenza delle ricadute nelle forme di SM a ricadute e remissione e nella qualità di vita. Tale studio é criticato perché non effettuato in cieco, per le piccole dimensioni, e per la frequente comparsa di ristenosi dopo l’operazione. Il Comitato Scientifico dell’AISM non ritiene che il suddetto studio sulla sclerosi multipla sia sufficiente per dimostrare l’efficacia della procedura.
- Il Comitato Scientifico dell’AISM ritiene che il modo più corretto di procedere sia quello di effettuare prima lo studio FISM di prevalenza della anomalia venosa e dopo, se dimostrata, procedere con gli studi terapeutici. La Regione Emilia Romagna ha tuttavia promosso attraverso una commissione scientifica a cui hanno partecipato rappresentanti dell’AISM, l’elaborazione di un protocollo di studio terapeutico clinicamente controllato e che coinvolgerà circa 550 pazienti.
- Il Comitato Scientifico dell’AISM ritiene che i due studi italiani (quello di prevalenza promosso e finanziato dalla FISM e quello terapeutico promosso dalla Regione Emilia Romagna) siano più che sufficienti per affrontare adeguatamente il problema e per dare una risposta entro tempi brevi alle persone con SM. Il Comitato Scientifico dell’AISM si augura che si possano ottenere in tempi molto brevi dati preliminari dallo studio FISM, che possano anche essere di aiuto ai centri SM in relazione alla loro decisione sulla eventuale partecipazione allo studio promosso dalla Regione Emilia Romagna.
- Il Comitato Scientifico dell’AISM sconsiglia fortemente alle persone con SM di sottoporsi ad operazioni da parte di radiologi interventisti o chirurghi vascolari o altri specialisti in strutture pubbliche o private, non essendo affatto dimostrato che tale procedura sia utile o efficace.
- Il Comitato Scientifico dell’AISM si rammarica profondamente delle informazioni non corrette diffuse attraverso i media riguardo a un problema medico che dovrebbe essere risolto seguendo le regole della normale sperimentazione scientifica.
- Il Comitato Scientifico dell’AISM è certo che gli specialisti che curano e conoscono bene la malattia collaboreranno per risolvere in maniera chiara questo problema e sapranno consigliare adeguatamente i propri pazienti.
- Il Comitato Scientifico dell’AISM sconsiglia a radiologi interventisti e chirurghi vascolari o altri specialisti di intervenire sulle persone con SM, al di fuori di protocolli scientifici approvati da Comitati Etici, in assenza delle conoscenze adeguate sui possibili effetti positivi o negativi di tale procedura. Ritiene che gli studi attualmente organizzati siano adeguati a dare le risposte necessarie, e sconsiglia il proliferare di piccoli studi sparsi sul territorio nazionale che non sarebbero in grado di dare alcuna risposta certa e valida.
- Il Comitato Scientifico dell’AISM raccomanda che le persone con SM continuino le terapie immunomodulanti o immunosoppressive intraprese, invitandole a rivolgersi ai Centri specialistici, dove esistono le competenze per curare e seguire al meglio le persone con SM.
Il Comitato Scientifico AISM
Referenze
1) Zamboni P, Menegatti E, Bartolomei I et al: Intracranial venous haemodynamics in multiple sclerosis. Current Neurovascular Research 2007, 4, 252-258.
2) Zamboni P, Galeotti R, Menegatti E et al: Chronic cerebrospinal venous insufficiency in patients with multiple sclerosis. J Neurol Neurosurg Psychiat 2009; 80.392-399.
3) Zivadinov R, Marr K, Ramanathan M et al: Combined transcranial and extracranial venous doppler evaluation (CTEVD study). Description of the design and interim results of an epidemiological study of the prevalence of chronic cerebrospinal venous insufficiency in MS and related Diseases. Neurology, 2010, P06.144, A545.
4) Doepp F, Paul F, Valdueza JM et al: No cerebrocervical venous congestion in patients with multiple sclerosis. Ann Neurol 2010,68:173-183
5) Sundsrom P, Wahlin A, Ambarki K et al Venous and cerebrospinal fluid flow in multiple sclerosis. A case control study. Ann Neurol 2010; 68: 255-259.
6) Baracchini C, Perini P, Calabrese M et al: No evidence of chronic cerebrospinal venous insufficiency at multiple sclerosis onset. ECTRIMS, Multiple Sclerosis 2010; 16: S7-S39 (81), in press.