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AISM social RUN: «Ripartiamo. Di corsa, con il bastone, in carrozzina. Nella stessa direzione»

Una storia di "rinascita": la “social RUN” organizzata dalla Sezione AISM di Milano lo scorso 30 maggio. Ne parliamo con Marco D’Arminio e Tiziano Faggioli:  «il movimento della SM ha riacceso i motori».

 

07/07/2020

«Lo scorso 30 maggioracconta Marco D’Arminio, Relazioni esterne AISM Milano – duemila persone del movimento della sclerosi multipla hanno ‘riacceso i motori’ e sono ripartite, insieme, nella “AISM social RUN” organizzata dalla nostra Sezione. Una ‘corsa sociale’ in cui ognuno poteva scegliere di fare due giri intorno al tavolo di casa o correre all’aperto la distanza che voleva, da solo ma connesso con tutti gli altri. “Non importa dove e quanto corri – abbiamo detto – ciò che conta è la direzione: un mondo libero dalla sclerosi multipla”. E un mondo di persone che amano la libertà degli altri quanto la propria si è rimesso in movimento. È un grande segnale, per l’AISM e per l’Italia».

 

 

C’era una voglia “contagiosa” di tornare sulle strade. Non è stato facile per nessuno, neanche per un movimento vitale come quello dei volontari di AISM, rimanere confinati in casa e ‘connettersi’ con le persone solamente tramite internet …

«Nel lockdown avevamo chiuso il lucchetto di Sezione, ma non ci eravamo mai fermati, avevamo continuato a stare vicini alle persone con SM e ai loro familiari, in forme diverse. La nostra è sempre stata una Sezione particolarmente attiva e i volontari, abituati a vivere un certo numero di attività di formazione, di supporto alle persone, di raccolta fondi, si sono trovati un po’ più distanti, inesorabilmente, dal mondo e anche dall’associazione. In quelle lunghe settimane di confinamento in casa, non volevamo e non potevamo rischiare di disperdere nel vento del COVID-19 tutta una vita di coinvolgimento emotivo e di responsabilità fattiva.

 

Per questo, appena si sono aperte le possibilità di uscire di casa, il 19 maggio, abbiamo deciso di rimodulare immediatamente per il 30 maggio quella ‘corsa’ che avrebbe dovuto svolgersi al Parco Sempione come evento di sensibilizzazione e raccolta fondi. Pronti, via: abbiamo immediatamente invitato tutti a ‘riconnettersi’. Volevamo fare qualcosa di forte con tutti i volontari, anzitutto, per vedere tutti insieme che stavamo uscendo dal ‘confinamento’ in casa. Volevamo rimettere in pista il movimento. E abbiamo inventato questa ‘social RUN’, un po’ virtuale e un po’ in strada, che ha “associato” in unità il mondo dei social e la società che si muove nelle strade. Siamo stati i primi in Italia a proporre una “corsa” di questo tipo».

 


Sotto il "Pirellone" illuminato dalla "SM"

 

Come l'avete vissuta, dal di dentro?

«Sono state due settimane veramente incredibili  - continua Marco -.  Con i social abbiamo fatto girare l’invito a partecipare, tutti distanti ma vicini. E incredibile è stato il risultato: nella Giornata Mondiale della SM hanno partecipato all’evento oltre duemila persone, da tutta Italia e dal mondo, da Toronto, da Bruxelles, dalla Spagna. Ognuna ha scelto liberamente la propria distanza personale da percorrere secondo le proprie capacità, perché ogni passo contava come 42 chilometri. Ognuna ha effettuato una piccola donazione ad AISM e ricevuto un pettorale personalizzato, che abbiamo inviato via e-mail. Tutti erano invitati a fotografarsi mentre correvano e a postare la foto sui propri social utilizzando lo speciale hashtag #aismsocialrun, grazie al quale tutte le foto finivano sull’instawall predisposto sul sito dell’evento, che ha preso vita diventando uno schermo virtuale pieno di sorrisi e tanto impegno. A fine gara, dopo aver comunicato il proprio risultato, era possibile ricevere una medaglia digitale personalizzata.  Abbiamo accompagnato la manifestazione con due giorni di dirette sui nostri canali social, in cui sono intervenuti medici, psicologi, riabilitatori ma anche gli stessi runner. Ne è nato un grande puzzle di persone connesse, ognuna con le proprie capacità e forze, nel movimento che costruisce libertà dalla sclerosi multipla».

 

Tra i runner più attivi, nell’organizzare l’evento, coinvolgere i propri contatti e nel partecipare c’era Tiziano Faggioli: «Sono un maratoneta – racconta – e mia moglie Vera corre le mezze maratone. Qualche anno fa mi sono avvicinato ad AISM, perché ho un familiare  e diversi amici con SM e l’Associazione ha fatto tantissimo per loro. E allora, come AISM è sempre presente per le persone con SM, altrettanto voglio ‘correre’ io con AISM, altrettanto voglio dare io ad AISM. Altre volte ero sceso in strada per l’Associazione, negli eventi di sensibilizzazione e raccolta fondi. Altre volte con Vera avevamo indossato la maglietta di AISM durante le nostre maratone. Ma questa volta è stata un’emozione unica, speciale.

 

Tantissimi dei nostri contatti social tra i runner hanno aderito. Una su tutti, Alessia di Trieste, amica e “Asics Frontrunner”, che ha messo in moto un grandissimo passaparola con gli altri runner e Asics Frontrunner di tutto il mondo tra cui Eric, maratoneta spagnolo, bellissimo esempio nel mondo del running e della SM perché corre spingendo la mamma che ha la SM e sta in carrozzina. Insieme a lei corre le sue maratone e il suo obiettivo è chiuderne una a meno di 2 ore e 58 minuti: nell’ultima, a Siviglia, purtroppo ha chiuso stremato in 3 ore e 30 secondi ma la sua "sconfitta", ripresa dalla TV spagnola, è uno dei messaggi più belli e positivi mai visti nel mondo del running».

 


Dal Parco di Monza: Tiziano e sua moglie Vera

 

E poi Tiziano e Vera avevano un dolce segreto, che allora avevano tenuto nascosto ma ora possono svelare: «Il 30 maggio io e lei abbiamo corso lentamente al parco di Monza per sette chilometri. I nostri amici si erano stupiti del nostro “scarso” risultato, ma noi avevamo risposto che quella non era una gara e che ogni traguardo valeva come tutti gli altri. Ora possiamo dirlo, una settimana prima avevamo saputo che aspettiamo un bambino. Per noi, segretamente, quello è stato davvero un giorno di festa e nuova nascita, come per tutto il movimento della sclerosi multipla».

 


Dalla Spagna: Eric e sua mamma Silvia all'AISM social RUN

 

«La meta è partire», diceva un poeta. È stato così con l’«AISM Social Run». È così tutti i giorni, con tutte le Sezioni AISM impegnate a trovare soluzioni e risposte nuove in tempi complicati. Bisogna continuare a partire. Mai da soli, ma sempre coinvolgendo il maggior numero di persone con SM, di volontari, di cittadini. Dentro e oltre il mondo della sclerosi multipla.

« Nella “social RUN”  – conclude Marco D’Arminio - abbiamo avuto un grande coinvolgimento della Sezione di Brescia; da Brescia è arrivato anche un gruppo di maratoneti con SM. Anche Sezione di Lodi ha partecipato attivamente. Insomma, con questa iniziativa è ripartita anche la ‘fratellanza’ tra Sezioni lombarde. E allora per settembre stiamo progettando insieme un’iniziativa analoga che unisca ancora di più tutte le Sezioni della Lombardia, che è stata ed è la regione più martoriata dal COVID-19. Insieme vogliamo promuovere il desiderio di rinascita per tutti i nostri conterranei».