È stato pubblicato sulla rivista Functional Neurology lo studio condotto dal dott. Salvi e dal prof. Zamboni di due anni di follow-up di in 29 persone con sclerosi multipla recidivante-remittente (SMRR) sottoposte a trattamento endovascolare per l’insufficienza venosa cronica (CCSVI).
Dei 45 pazienti con SMRR reclutati nel primo studio, sono stati esclusi 6 pazienti che ricevettero il trattamento di angioplastica durante una ricaduta di SM, 9 pazienti con osservazione pre-intervento inferiore ai due anni e un paziente con osservazione post intervento inferiore ai due anni. Il gruppo analizzato comprende quindi persone con almeno 24 mesi di osservazione prima e dopo l’intervento di angioplastica e che non erano in fase acuta durante l’intervento.
I risultati hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa del punteggio EDSS (p = 0.037), che misura il grado di disabilità, e una diminuzione del tasso annuo di ricaduta (p = 0,021) dopo 2 anni dal primo trattamento endovascolare, rispettivamente in 25 e in 24 persone delle persone analizzate.
Durante questi quattro anni nel gruppo di 29 pazienti monitorato, 20 hanno ricevuto terapie immunomodulanti (Rebif, Copaxone) e 2 terapie immunosoppressorie (Novantrone) e durante le ricadute ciascun paziente ha ricevuto alte dosi di steroidi (metilprednisolone). A causa di ristenosi, 11 persone hanno subito un secondo intervento di angioplastica, e 2 persone un terzo intervento.
Gli autori concludono che questo studio preliminare, nonostante la piccola dimensione del campione analizzato, conferma che il trattamento endovascolare per la CCSVI in persone con SMRR sembra essere sicuro e potrebbe - in aggiunta alle comuni terapie immunomodulanti e immunosoppressorie - portare effetti clinici positivi in termini di riduzione del tasso annuo di ricaduta e di disabilità.
Gli autori raccomandano successivi studi clinici randomizzati controllati per monitorare gli effetti dei trattamenti endovascolari di CCSVI nella SM.
Il professor Marco Salvetti dell'Università La Sapienza, Centro Neurologico e Terapie Sperimentali (CENTERS) di Roma commenta “Gli autori sono giustamente molto cauti riguardo qualsiasi conclusione sulla efficacia: il numero limitato di pazienti, il disegno dello studio e altre limitazioni metodologiche impediscono di valutare gli effetti della procedura. Lo studio mostra quanto la restenosi sia frequente (nel 45% dei casi trattati). Questo dato, insieme ai risultati dei prossimi grandi studi di prevalenza della CCSVI nella sclerosi multipla e in altre malattie neurologiche, consentirà di ottimizzare il disegno di ulteriori indagini sulla sicurezza ed efficacia della procedura”.
Bibliografia
Venous angioplasty in multiple sclerosis: neurological outcome at two years in a cohort of relapsing-remitting patients. Funct Neurol. 2012 Jan-Mar;27(1):55-9.
Salvi F, Bartolomei I, Buccellato E, Galeotti R, Zamboni P.
A prospective open-label study of endovascular treatment of chronic cerebrospinal venous insufficiency. J Vasc Surg. 2009 Dec;50(6):1348-58.e1-3.
Zamboni P, Galeotti R, Menegatti E, Malagoni AM., Gianesini S., Bartolomei I, Mascoli F, Salvi F.