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08/11/2015

ECTRIMS 2015. Highlights di ricerca clinica: SM progressive

Dal 7 al 10  ottobre 2015 si è svolto a Barcellona l’ECTRIMS (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis) il più grande Congresso annuale internazionale dedicato alla ricerca di base e clinica nella sclerosi multipla. Molte le ricerche interessanti presentate quest’anno al Congresso che ha visto la partecipazione di oltre settemila fra ricercatori, medici, infermieri e altre figure professionali. Gli highlights della ricerca clinica sono stati presentati dal dottor Jaume Sastre Garriga di Barcellona.
Leggi di seguito quelli riguardanti le forme progressive di SM.

 

OCRELIZUMAB nella SM primariamente progressiva
La parte più interessante dei dati relativi a ocrelizumab, sono stati i risultati ottenuti nello studio Oratorio, condotto su circa 700 persone  con forme primariamente  progressive, SMPP. Le persone sono state trattate con placebo o con 600mg di ocrelizumab e i risultati hanno dimostrato una riduzione di progressione di malattia clinicamente definita rispetto al placebo del 24% a 12 settimane e del 25% a 24 settimane. Le analisi di sicurezza e tollerabilità sono tuttora in corso. In generale questi risultati suggeriscono che le cellule B giocano un ruolo importante nella patofisiologia della SMPP. Non è ancora chiaro però se ocrelizumab possa essere utile per tutte le persone con forme primariamente progressiva o solo quelle in fase non avanzata della malattia.

 

Alte dosi di BIOTINA nella SM progressiva
Lo studio clinico MS-SPI randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo ha valutato il trattamento con alte dosi di biotina(MD1003), un coenzima dell’acetylCoA carbossilasi che è un enzima molto importante nella sintesi della mielina, in persone con sclerosi multipla progressiva sia primaria (SMPP) che secondaria(SMSP). Le persone sono state randomizzate a ricevere 300mg al giorno di biotina (103 persone)  o placebo (51 persone) per 48 settimane, e sono stati valutate a 12 e 18 e 24 mesi.
La biotina ha migliorato significativamente la disabilità connessa con la SM e ha diminuito il rischio di progressione nei pazienti con sclerosi multipla progressiva con diminuzione del punteggio EDSS. L'effetto è stato più pronunciato nei pazienti con SMSP, anche se il basso numero relativo di pazienti con SMPP nello studio non consente di trarre conclusioni definitive. Inoltre, un gruppo di persone che erano sotto trattamento concomitante con fampridina hanno beneficiato del trattamento con biotina in termini di diminuzione del rischio di progressione e parametri clinici globali