Il ringraziamento del Presidente Nazionale AISM Agostino D'Ercole e della Presidente della Conferenza delle persone con sm Roberta Amadeo dopo il successo della manifestazione di Roma del 7 luglio. «Abbiamo portato in piazza la dignità di tutte le persone disabili comprese quelle che sono rimaste a casa».
Ciao e grazie a tutti a nome di tutte le persone con sm che rappresentiamo come Presidente Nazionale AISM e Presidente della conferenza delle persone con SM.
Era decisamente più fresco, e non solo in termini metereologici, quando a maggio a Lucignano abbiamo approfondito temi di fondamentale importanza per un movimento in mobilitazione come quello AISM e per i quali ci siamo immaginati situazioni, strategie di intervento e slogan ad effetto.
A maggio ci siamo concessi il lusso di fantasticare, a luglio, ancor più il 7 luglio, ci siamo provati sul campo. Che dire. Grazie ragazzi, grazie di cuore. A tutti.
Sapete che vi diciamo? Che nonostante il rodaggio ancora in corso siamo stati all'altezza della situazione e siamo stati capaci di portare in piazza la dignità di tutte le persone disabili comprese quelle che sono rimaste a casa.
In un clima un po' teso e in apprensione abbiamo fatto la differenza colpo su colpo. E non solo nei riguardi degli emendamenti e di chi li ha generati ma siamo stati capaci di lasciare a casa quegli atteggiamenti compassionevoli e invece della pacca sulla spalla ci siamo adoperati per trovare la formula migliore, anche l'ironia, per affermare e rappresentare i diritti delle persone con disabilità.
E' stata una giornata calda per tutti ma grazie anche alla vostra ventata di freschezza non solo siamo sopravvissuti ma, e questa è la cosa più importante, abbiamo vinto questa partita.
Come abbiamo già detto, ora dobbiamo aprire una nuova stagione, in cui non possiamo più pensare che tutto sia sicuro e garantito. Siamo tutti un po’ più precari, e bisogna avere tanta benzina in corpo per difendere i nostri diritti.
È vero, se ci riflettiamo un attimo ci rendiamo conto che alle 13 abbiamo alzato le braccia vittoriosi, contenti e felici non tanto per il riconoscimento di un nuovo diritto ma piuttosto per il mantenimento di altri già acquisiti, ma noi andiamo oltre sempre e se questa sarà la strada che dovremmo percorrere lo faremo come oggi: con entusiasmo, con determinazione, con la convinzione di chi crede che la dignità e la persona arrivano prima di tutto.
Bravi, bravi a tutti. Abbiamo cominciato con la marcia giusta.
Adesso chi ci ferma più?
Agostino e Roberta