Salta al contenuto principale

07/07/2013

Il ruolo degli autoanticorpi nella patogenesi della sclerosi multipla

  

Uno studio pubblicato su Journal of Neuroimmunology, fornisce nuove evidenze per un possibile ruolo patogenetico degli autoanticorpi nella sclerosi multipla

 

Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Neuroimmunology ha analizzato il ruolo patogenetico degli anticorpi prelevati da una persona con sclerosi multipla recidivante remittente (SMRR) e trasferiti nel modello sperimentale della SM, l’encefalite sperimentale autoimmune (EAE).
Lo studio, cofinanziato da AISM e la sua Fondazione, è stato coordinato dalla dottoressa Rosetta Pedotti in collaborazione con il dottor Carlo Antozzi della Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano.

 

Molti dati scientifici suggeriscono che un processo autoimmunitario sostenuto sia dalle cellule immunitarie che dagli anticorpi, possa essere coinvolto nella patogenesi della sclerosi multipla anche se mancano ancora chiare evidenze di un ruolo patogenetico degli anticorpi nella malattia.
In questo studio gli autori hanno testato l’ipotesi di un ruolo patogenetico degli anticorpi nella sclerosi multipla analizzando, nel modello sperimentale di SM (EAE), il potenziale patogenetico di anticorpi estratti da una persona con SMRR, che, poiché non rispondeva ai trattamenti standard con alte dosi di corticosteroidi, era stata trattata con successo in due ricadute consecutive con immunoassorbimento su proteina A (PAI), un trattamento che permette una massiva rimozione di immunoglobuline G (IgG) plasmatiche. Le IgG rimosse e purificate con il trattamento PAI sono state quindi trasferite nell’ EAE all’esordio di malattia, ed è stata quindi analizzata la malattia da un punto di vista clinico e neuropatologico.

 

I risultati hanno mostrato che il trasferimento di anticorpi IgG del paziente con SMRR che aveva risposto a trattamento con PAI, aggravava significativamente la malattia e aumentava l’infiammazione e la demielinizzazione del sistema nervoso centrale nell’EAE.
Inoltre, mediante tecniche di immunoistochimica gli autori hanno dimostrato che gli anticorpi IgG trasferiti andavano a localizzarsi nel sistema nervoso centrale del modello sperimentale di SM.
In particolare, mediante microscopia confocale (*) , veniva evidenziato che gli anticorpi IgG si legavano agli oligodendrociti della sostanza bianca del sistema nervoso centrale.

 

I ricercatori concludono che questi risultati rafforzano l’ipotesi che gli anticorpi giochino un importante ruolo nella patogenesi della SM, e sarà fondamentale effettuare ulteriori studi per valutare il ruolo degli anticorpi nella SM.

 

 “La novità di questo studio risiede nel fatto che abbiamo trasferito nel modello sperimentale di SM, EAE, anticorpi di un paziente con SM che aveva avuto un chiaro e significativo miglioramento clinico dopo deplezione di anticorpi IgG circolanti mediante immunoassorbimento” commenta la dottoressa Pedotti, coordinatrice dello studio. “Quindi, per il paziente che abbiamo studiato c’era una forte evidenza clinica che gli anticorpi IgG svolgessero un ruolo nella sua malattia. Il trasferimento delle IgG di questo paziente nell’ EAE ha dimostrato che queste IgG peggioravano la gravita’ clinica, l’infiammazione e la demielinizzazione del sistema nervoso centrale anche nel modello sperimentale di SM, fornendo quindi una nuova e chiara prova a favore dell’ipotesi di un ruolo patogenetico degli anticorpi nella SM. Va ricordato che in questo studio abbiamo analizzato gli anticorpi di un singolo paziente. Poichè la SM assume diverse espressioni cliniche e forme in diversi soggetti, è possibile che in alcuni pazienti gli anticorpi svolgano un ruolo patogenetico importante, mentre in altri meno, o addirittura nessun ruolo. I pazienti in cui le IgG svolgono un ruolo patogenetico potrebbero beneficiare di terapie volte a ridurre gli anticorpi circolanti. Ci auguriamo che i risultati di questo studio forniscano le basi per iniziare a studiare il possibile ruolo patogenetico degli anticorpi nei singoli pazienti con SM, con il fine di contribuire ad identificare la migliore terapia - o la migliore combinazione di terapie- per i singoli pazienti”.

  

Bibliografia
Pedotti R, Musio S, Scabeni S, Farina C, Poliani PL, Colombo E, Costanza M, Berzi A, Castellucci F, Ciusani E, Confalonieri P, Hemmer B, Mantegazza R, Antozzi C. Exacerbation of experimental autoimmune encephalomyelitis by passive transfer of IgG antibodies from a multiple sclerosis patient responsive to immunoadsorption. J Neuroimmunol. 2013 Jun 12. doi:pii: S0165-5728(13)00142-2. 10.1016/j.jneuroim.2013.05.010. [Epub ahead of print]

 

(*) Microscopia confocale = Tecnica di microscipia ottica volta ad accrescere sensibilmente la risoluzione spaziale del campione