Più di 170 ricercatori si sono riuniti di recente a Miano per discutere le sfide e le strategie per accelerare lo sviluppo di trattamenti efficaci per le forme progressive di sclerosi multipla (SM). Il meeting è stato convocato dall’International Progressive MS Collaborative’ IPMSC, organismo internazionale composto dalla Federazione Internazionale Sclerosi Multipla (MSIF)e dalle Associazioni SM di Canada, Italia, Olanda, Regno Unito, e Stati Uniti.
Nei due giorni del meeting i partecipanti hanno discusso le sfide che devono essere superate per identificare terapie che possono fermare o addirittura invertire la progressione della malattia. Si è anche discusso di molte ricerche in corso sulla SM progressiva, suggerendo che molti di questi problemi si stanno già affrontando e che l'attenzione maggiore sarà velocizzare questi sforzi.
John Golding (Fredrikstad, Norway), membro della commissione MSIF e Presidente della EMSP (European Multiple Sclerosis Platform) ha lanciato una "Call for Action" ai partecipanti alla riunione, raccontando le incertezze di fronte a lui e tanti altri che vivono con la SM progressiva. "Che questi giorni siano un nuovo inizio per tutti noi", ha detto del meeting scientifico.
Il co-chairman del meeting il dottor Alan Thompson (University College London), ha osservato che circa 85 milioni vengono investiti in questo momento da associazioni per la SM in tutto il mondo, oltre a ciò che le aziende farmaceutiche stanno investendo in diversi studi clinici che coinvolgono persone con SM progressiva.
Il co-chairman Dr. Giancarlo Comi (Istituto Scientifico San Raffaele, Milano) ha inoltre evidenziato una serie di iniziative già in corso, come ad esempio MAGNIMS (collaborazione MRI), l’‘’International Advisory Committee on Clinical Trials in MS’, la commissione per studi clinici sulla SM, e il ‘MS Outcome Assessments Consortium’, che contribuiranno a creare strumenti per guidare scoperte fondamentali per la SM progressiva.
Le cinque aree prioritarie discusse
Il Collaborative aveva già pubblicato un rapporto che ha individuato cinque aree di priorità chiave della ricerca. Team di esperti scientifici sono stati convocati per esplorare queste aree prioritarie. In occasione della riunione di Milano hanno riportato i loro risultati e chiesto un feedback ai partecipanti. Alcuni punti salienti e “takeaway” includono:
L'individuazione di target e il riposizionamento di farmaci per le forme di SM progressiva
• Ad oggi, gli studi genetici su larga scala hanno identificato più di 50 geni che influenzano la predisposizione alla SM, ma fino ad ora, non hanno portato alla luce le differenze genetiche tra SM recidivante e progressiva, né sono stati identificati i geni che guidano la gravità della malattia. Ulteriori studi potrebbero arrivare a stabilire il grado in cui i geni e l’ambiente influenzano il corso della malattia e i meccanismi di riparazione.
• Dal momento che differenti attività del sistema immunitario sono maggiormente implicate nella SM progressiva rispetto alla SM recidivante, come l'attività delle cellule cerebrali chiamate microglia, la scoperta di come indirizzare in modo sicuro queste attività immunitarie potrebbe essere una strategia produttiva verso nuove terapie.
• Lo sviluppo di trattamenti per le forme di SM progressiva potrebbe accelerare sperimentando terapie già approvate per altre malattie che comportano la degenerazione neuronale (riposizionamento). Tuttavia, ci devono essere incentivi e percorsi chiari per consentire ai farmaci “off-patent” di essere riposizionati per la SM progressiva.
Modelli sperimentali per valutazioni precliniche di terapie
• Modelli animali di forme recidivanti di SM sono stati preziosi per testare precocemente potenziali terapie. Una carenza di modelli sperimentali per la progressione della malattia ha impedito lo sviluppo di terapie per la SM progressiva. Pertanto c’è un urgente bisogno di modelli che riproducono i sintomi clinici e i sottostanti danni ai tessuti osservati nella SM progressiva.
• Alcuni modelli animali esistenti permettono lo studio di aspetti specifici della progressione, come ad esempio il danno alla mielina e il riparo.
• La SM progressiva mostra un patologia unica, come il coinvolgimento del midollo spinale, e il danno ossidativo, che si accumulano con l'avanzare dell'età. Maggiori informazioni sulla patologia di progressione e complicazioni dell’ invecchiamento possono guidare verso lo sviluppo di nuovi modelli per testare farmaci.
Proof-of-Concept/ Strategie di studi clinici
• La verifica di nuove terapie in forme recidivanti di SM è facilitata dall’ottenere segni di RM di risposta positiva in studi di fase II molto brevi (sei mesi). Attualmente non esiste un equivalente di lettura di 6 mesi per monitorare il successo nella SM progressiva.
• Vi è la necessità di "biomarcatori" che misurino il danno alle fibre nervose o l'integrità di altri fattori che contribuiscono alla progressione della disabilità. È sempre più evidente l'utilizzo di un marcatore candidato di danno assonale nel liquido spinale, chiamato neurofilamento, per una visione precoce della neuroprotezione. Vi è un consorzio europeo (Bio MS) per la ricerca di biomarcatori del liquido spinale nella SM, e i partecipanti hanno rilevato la costante necessità di studi per includere i test del liquido spinale per renderli più informativi.
• Stanno emergendo biomarcatori di imaging in grado di rilevare l'integrità del cervello e del midollo spinale che possono essere utili sia per studi di fase II che di fase III nella SM progressiva.
• Nuovi disegni di studi clinici sono necessari per ridurre al minimo il numero dei partecipanti e la durata dei trial in modo che più terapie possano essere testate velocemente ad un costo inferiore. C'è stata una discussione interessante di un nuovo trial nella SM secondariamente progressiva, in corso nel Regno Unito, che utilizza un nuovo disegno di studio "adattativo".
Misure di outcome clinico e disegno di trial
• Vi è la necessità di modi migliori per misurare il miglioramento e il successo delle terapie nella SM progressiva. La misura ideale dovrebbe essere sensibile ai cambiamenti nel tempo, e predittiva dei cambiamenti futuri. Vi è uno sforzo internazionale già in corso per creare una misura migliore di outcome per gli studi clinici nella SM.
• Si stanno analizzando nuove tecnologie, come smartphone e tablet, per il loro potenziale di misurare in tempo reale l'impatto dei trattamenti sulle attività quotidiane e la mobilità.
• I partecipanti hanno preso atto della necessità di classificare meglio i diversi tipi di SM progressiva, per migliorare le possibilità di esiti positivi dagli studi clinici.
• Sarà importante tenere conto della co-morbidità di altre malattie (come le malattie cardiache, obesità, ecc) e dei fattori ambientali e dello stile di vita dei partecipanti allo studio, che potrebbero influenzare le risposte individuali ai trattamenti e gli outcome dello studio.
• Ulteriori informazioni possono essere raccolte attraverso l'esplorazione di dati di studi clinici precedenti, registri di pazienti e database, per fornire informazioni a disegni di nuovi studi e biomarcatori.
Gestione dei sintomi e Riabilitazione
• L'esercizio si presenta come un approccio promettente con la potenzialità di produrre benefici sia fisici che cognitivi. La ricerca è necessaria per determinare il modo di tenere le persone attive nell’esercizio oltre la supervisione di programmi limitati nel tempo.
• Sono necessari studi più grandi e meglio controllati per valutare terapie sintomatiche e metodi di riabilitazione, in particolare interventi di riabilitazione cognitiva.
• Quando si testano terapie per le disabilità cognitive, l’arricchimento della vita intellettuale di una persona può influenzare gli esiti, dal momento che quelli con una maggiore “riserva cognitiva” possono andare meglio.
• C’è un bisogno urgente della gestione dei sintomi e di programmi di esercizi per migliorare la qualità della vita per coloro che sono fortemente impattati dalla progressione della SM.
Nelle osservazioni conclusive, il presidente della MSIF e membro della National MS Society National Advisory Council Weyman Johnson (Athens, Georgia, USA) ha condiviso la sua esperienza di persona con SM e che è parte di una famiglia di persone che hanno avuto la SM. "Ci sono evidenti cambiamenti scientifici, e cambiamenti negli sforzi internazionali. Ma è molto importante che questa mossa in avanti coinvolga uno sforzo globale".
Come s co-presidente del meeting il dottor. Alan Thompson ha osservato che "Stiamo affrontando uno degli aspetti più impegnativi della ricerca nella SM: la comprensione e il trattamento della SM progressiva"
La leadership dell’IPMSC sta valutando i consigli dati dai partecipanti e sta sviluppando un programma d'azione che verrà condiviso entro la fine dell'anno.