Recentemente è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Leukocyte Biology un lavoro che ha analizzato il ruolo dell’istamina nella risposta autoimmune che sta alla base della sclerosi multipla in un modello sperimentale di questa malattia.
Lo studio cofinanziato dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e dalla sua Fondazione è stato condotto dalla dottoressa Marilena Lapilla e dalla dottoressa Barbara Gallo ed è stato coordinato dalla dottoressa Rosetta Pedotti dell’IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano.
L’istamina è un importante mediatore di molti processi fisiologici e patologici come la neurotrasmissione e l’infiammazione, e agisce come potente regolatore della risposta immunitaria. L’istamina esercita le sue funzioni legandosi a quattro recettori specifici, ed il legame di questo mediatore con i recettori H1R e H2R sembra essere particolarmente coinvolto nella regolazione della risposta immunitaria. Per le sue proprietà immunoregolatorie, e’ stato suggerito che l’istamina possa avere un ruolo nella SM e nell’encefalite autoimmune sperimentale (EAE), il modello animale di SM, malattie nelle quali i linfociti T helper reattivi contro la mielina del sistema nervoso centrale, che producono citochine quali interferone gamma e/o l’interleuchina 17, svolgono un ruolo chiave.
In questo studio gli autori hanno analizzato gli effetti dell’istamina sui linfociti T reattivi contro la mielina (autoreattivi) derivati da animali nei quali la EAE era stata indotta con una proteina chiamata myelin proteolipid protein (PLP). I linfociti T reattivi contro PLP sono state trattati in vitro con istamina o con altre due molecole che mimano l’azione dell’istamina quando si lega specificamente al recettore H1R o H2R (agonisti H1R E H2R).
I risultati hanno dimostrato che l’istamina, legandosi ai recettori H1R e H2R, è in grado di ridurre la proliferazione delle cellule T autoreattive contro la mielina e la loro produzione di interferone gamma, una molecola chiave nello sviluppo della EAE. Inoltre, lo studio dimostra che l’istamina e’ in grado di ridurre l’adesione dei linfociti T autoreattivi ai vasi sanguigni cerebrali sia in un modello di adesione in vitro, che in un modello in vivo di infiammazione precoce di EAE studiato con la tecnica di microscopia intravitale.
Questi dati, non solo confermano un ruolo importante per l’istamina come immunomodulatore della risposta autoimmune nella EAE, ma dimostrano che inaspettatamente questo mediatore può inibire direttamente sia l’attivazione di linfociti T autoreattivi contro la mielina, che sono gli orchestratori delle risposta autoimmune che sta alla base della EAE e della SM, sia la capacità di queste cellule di aderire e poi attraversare i vasi cerebrali per entrare nel parenchima cerebrale, un passaggio fondamentale nello sviluppo di queste malattie.
Gli autori concludono che, nonostante siano necessarie ulteriori ricerche, l’identificazione di un ruolo importante per l’istamina nella regolazione di due fasi cruciali per lo sviluppo della EAE e della SM quali l’attivazione di linfociti autoreattivi e il passaggio attraverso la barriera ematoencefalica, potrebbe portare in futuro ad elaborare nuovi approcci terapeutici per le malattie autoimmuni come la sclerosi multipla.
Histamine regulates autoreactive T cell activation and adhesiveness in inflamed brain microcirculation. Lapilla M, Gallo B, Martinello M, Procaccini C, Costanza M, Musio S, Rossi B, Angiari S, Farina C, Steinman L, Matarese G, Constantin G, Pedotti R.