Grazie all'impegno di AISM sono stati presentati quattro emendamenti giudicati "di rilevante interesse" nel Ddl Delega Lavoro. Conciliazione tempi vita-lavoro, congedi, flessibilità e diritto al part-time i temi principali
Il Ddl Delega lavoro (c.d. Jobs Act) - che ha tra i suoi obiettivi anche la disciplina della conciliazione delle esigenze di vita e lavoro e la riforma dei centri per l’impiego - è al momento all’esame della Camera mentre la sua approvazione definitiva è prevista per mercoledì 26 novembre.
AISM – che sul tema lavoro ha avviato molteplici azioni volte a favorire l’inserimento e il mantenimento al lavoro delle persone con Sclerosi Multipla – ha avviato un proficuo dialogo con gli On. Zardini, Rotta e Boccuzzi che ha portato alla presentazione in Commissione Lavoro della Camera di quattro emendamenti elaborati da AISM in materia di conciliazione delle esigenze di vita e lavoro per persone con SM e malattie ingravescenti.
Gli emendamenti, che sono stati presentati a firma dall’On. Antonio Boccuzzi, pur non essendo stati accolti sono comunque stati giudicati di rilevante interesse dal Presidente della Commissione che ha proposto all’Onorevole la predisposizione di un ordine del giorno per riproporre in Aula i temi oggetto degli emendamenti.
Nello specifico i quattro emendamenti presentati vertono sui seguenti temi di interesse: favorire la conciliazione non solo dei tempi di vita e lavoro ma anche di quelli di cura; prevedere la fruizioni di forme di flessibilità anche da parte di persone con malattie ingravescenti, croniche progressive come la SM e altre patologie gravi; prevedere la possibilità di fruizione dei congedi parentali, in modo frazionato, dei congedi per cura e di cura per le stesse categorie di persone; riconoscere espressamente il diritto al part-time per le persone con SM - come già avviene per i malati oncologici - e la relativa possibilità di riconversione al full-time su richiesta.
Tramite la presentazione di questi emendamenti si è quindi voluto porre in evidenza – rispetto al caso della SM - che la varietà dei suoi sintomi e manifestazioni hanno delle ricadute importanti rispetto ai profili occupazionali, senza considerare che anche le condizioni e l’“atteggiamento” che caratterizzano l’ambiente di lavoro (mancanza di interventi relativi alla (ri)organizzazione dei processi produttivi, l’indisponibilità di permessi e di formule di flessibilità come il telelavoro e il lavoro domiciliare, le resistenze nel riconoscere il part-time insieme con la carenza di accomodamenti etc) rappresentano un forte limite alla capacità produttiva delle persone con SM e, conseguentemente, un aggravio dei costi per tutta la collettività.
Queste importanti richieste sono state anche condivise e presentate da CISL, con la quale da tempo è stato avviato un percorso sinergico di collaborazione che ha altresì portato alla recente stipula del protocollo d’intesa con la loro rete di patronati INAS.
Continueremo a monitorare l’iter dei lavori in quanto gli emendamenti, pur non essendo stati accolti in questa fase, sono stati ritenuti rilevanti e potrebbero essere oggetto dei decreti attuativi del Jobs Act.