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07/07/2009

Individuata molecola responsabile delle proprietà immunomodulanti delle cellule staminali neuronali

Nelle malattie  infiammatorie e degenerative del sistema nervoso come la SM  si verificano riparazioni spontanee del tessuto danneggiato. Purtroppo queste attività di riparazione non sono sufficienti per far fronte a tutti i danni causati al sistema nervoso.
Negli ultimi anni la ricerca sulle cellule staminali si è focalizzata sullo sviluppo di terapie innovative mirate proprio a migliorare  i danni causati  arrecati al sistema nervoso centrale nelle patologie degenerative come la Sclerosi Multipla.

La maggior parte delle terapie di questo tipo è stata sperimentata su modelli animali di SM, in particolare sui topi e primati. Qui la somministrazione sistemica di cellule precursori staminali neuronali (neural stem/precursor cells NPC)  ha dato buoni risultati. In particolare queste cellule staminali  hanno mostrato un ruolo neuroprotettivo e di essere in grado di  modulare l'attività del  sistema immunitario specifico  nelle aree del sistema nervoso centrale. Tuttavia i meccanismi attraverso cui agiscono queste cellule non sono stati ancora chiariti.

Lo studio, coordinato da Stefano Pluchino e Gianvito Martino e finanziato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, insieme all’Associazione Americana Sclerosi Multipla, BMW Italia e Banca Agricola Popolare di Ragusa, pubblicato sul numero di Giugno della rivista scientifica Public Library of Science (PLoS) ONE, ha identificato un meccanismo che spiegherebbe le proprietà immunomodulatorie delle cellule NPC. In particolare tale ruolo sarebbe svolto da una particolare molecola regolatrice delle cellule staminali come nuovo fattore immuno modulante rilasciato dalle cellule staminali neurali dopo trapianto.

Infatti, iniettando sottocute cellule staminali neurali in un particolare tipo di topi affetti da encefalite autoimmune sperimentale, i ricercatori dell’InSpe hanno dimostrato che queste cellule staminali si localizzano specificatamente nei linfonodi, che sono le sedi delle cellule del sistema immunitario, e non in altre zone del corpo. In queste sedi, le cellule staminali iniettate sono state in grado regolare alcune funzioni del sistema immunitario, limitando l’espansione della risposta autoimmunitaria. Lo studio ha inoltre identificato il fattore BMP-4 (proteina morfogenetica ossea-4), come molecola rilasciata dalle cellule staminali neurali nei linfonodi ed in grado di regolare (limitandola) la maturazione delle cellule dendritiche a cellule presentanti l’antigene, e, come conseguenza, di interferire con l’espansione dei linfociti T responsabili della risposta autoimmunitaria.

Il dottor Stefano Pluchino in occasione della pubblicazione di questo interessante studio ha commentato i risultati ottenuti affermando: ”L'identificazione dei meccanismi di plasticità terapeutica delle cellule staminali potrà avere ripercussioni positive e aprire innovativi scenari per il trattamento della SM e di altre patologie neurodegenerative. Ulteriori studi che permetteranno di chiarire  tutti i fattori implicati in questa via di regolazione sono già iniziati e si spera possano contribuire allo sviluppo di terapie basate sull’utilizzo delle cellule staminali più efficaci”.

La Fondazione Italiana Sclerosi Multipla da sempre sostiene la ricerca nell'ambito delle cellule staminali, nella convinzione che gli studi condotti in questo ambito possano aiutare sempre di più a comprendere i meccanismi immunomodulanti e rigenerativi delle cellule staminali, per poi arrivare un domani alla loro utilizzo nelle persone con SM. A tale proposito nel 2006 è stato lanciato e finanziato un progetto speciale intitolato “Trapianto di cellule staminali somatiche adulte, neurali e mesenchimali: un nuovo approccio nel trattamento della sclerosi multipla” che vede coinvolti due gruppi distinti di ricercatori: l’Unità di Neuroimmunologia dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano coordinata da Gianvito Martino e l’Unità di Neuroimmunologia del Dipartimento di Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica dell’Università di Genova coordinata da Antonio Uccelli.

Bibliografia
S Pluchino, L Zanotti, E Brambilla, P Rovere-Querini, A Capobianco, C Alfaro-Cervello, G Salani, C Cossetti, G Borsellino, L Battistini, M Ponzoni, C Doglioni, JM Garcia-Verdugo, G Comi, AA Manfredi and G Martino. Immune regulatory neural stem/precursor cells protect from central nervous system autoimmunity by restraining dendritic cell function. PLoS ONE 4(6): e5959.