Utilizzo del Sativex in persone con spasticità dovuta alla SM
Questo studio ha analizzato il profilo di sicurezza a lungo termine dell’utilizzo del Sativex per la spasticità nella SM (Guarda il Dossier Cannabis e SM). Lo studio, condotto su 146 pazienti che hanno utilizzato il trattamento per una durata minima di 334 giorni, con una media di 7.3 somministrazioni al giorno, riferisce che il 36% di persone si sono ritirate dallo studio nel primo anno, ciò è dovuto in parte all’effetto negativo della mancanza di efficacia del trattamento. I più comuni eventi negativi invece erano la fatica e i capogiri. Eventi negativi seri sono stati rari e includevano due eventi psichiatrici nella stessa persona. Nessun effetto serio è stato visto dopo brusca sospensione del trattamento e le persone non hanno sviluppato tolleranza al farmaco in questo studio.
Sativex long-term use: an open-label trial in patients with spasticity due to MS. Serpell MG, Notcutt W, Collin C. J Neurol. 2012 Aug 10. [Epub ahead of print]
Ritmi circadiani di parametri infiammatori nel siero per la ricerca di biomarcatori nella SM
Questo studio ha analizzato il possibile effetto dei ritmi circadiani sui livelli sierici di potenziali biomarcatori di malattia nella sclerosi multipla. Gli autori hanno trovato interessanti variazioni nei livelli sierici durante il giorno. I risultati suggeriscono che livelli sierici significativamente più elevati dei recettori solubili del TNF 1 e 2 (sTNF-R1 e sTNF-R2) sono prodotti al mattino e che nel pomeriggio avviene una diminuzione significativa della molecola di adesione intracellulare solubile 1 (sICAM)-1 e della molecola di adesione vascolare solubile 1 (sVCAM-1) sia nelle persone con SM che nei controlli sani. La comparazione diurna tra i livelli nel siero delle persone con SM con attività di malattia rispetto a quelli senza attività di malattia, rivela livelli significativamente più elevati di sVCAM-1 (p < 0.05) verso mezzogiorno e nel primo pomeriggio nei pazienti con malattia attiva. Questi dati indicano che una maggiore conoscenza dei cambiamenti diurni dei livelli di biomarcatori nel siero potrebbero essere utili nella traduzione dei dati dalla ricerca a biomarcatori.
Circadian rhythmicity of inflammatory serum parameters: a neglected issue in the search of biomarkers in MS Wipfler P, Heikkinen A, Harrer A, Pilz G, Kunz A, Golaszewski SM, Reuss R, Oschmann P, Kraus J. J Neurol. 2012 Aug 9. [Epub ahead of print]
Misure quantitative della disfunzione motoria e disabilità nella SM
In questo studio è stato analizzato se la variabilità della forza di prensione (GFV - grip force variability), che precedentemente è stato visto aumentare nella SM, fosse correlata alla disabilità clinica e a cambiamenti microstrutturali del cervello, come valutato dalla tecnica di diffusione di immagini. È stato visto che la GFV era aumentata nella SM e correlava con i punteggi EDSS e con i cambiamenti della anisotropia frazionale (FA) della sostanza bianca nella vicinanza della corteccia somatosensoriale e visiva. Gli autori suggeriscono che la GFV potrebbe essere una misura obiettiva della disfunzione motoria in SM legata alla disabilità e ai cambiamenti strutturali nel cervello
Grasping multiple sclerosis: do quantitative motor assessments provide a link between structure and function? Reilmann R, Holtbernd F, Bachmann R, Mohammadi S, Ringelstein EB, Deppe M. J Neurol. 2012 Aug 8. [Epub ahead of print]
Analisi dell’ansia e depressione nella SM
Questo studio su larga scala ha utilizzato risposte ottenute via sito web dei registri SM inglesi per analizzare i profili di depressione e ansia in persone con SM, e determinare se l’ansia e la depressione sono legate agli stadi della malattia o ad altri fattori demografici. Nei 4178 soggetti analizzati, la presenza di ansia e depressione erano estremamente alti, con punteggi elevati alle scale cliniche di valutazione di ansia e depressione in oltre metà delle persone con SM. Le donne con SM recidivante remittente erano più ansiose degli uomini con SM recidivante remittente e di donne con altri tipi di SM. Le persone con SM secondariamente progressiva soffrivano maggiormente di depressione. Gli esiti di studi di questo tipo continuano a migliorare le conoscenze sui problemi di salute mentale nella SM e sottolineano la necessità di migliori cure per la salute mentale delle persone.
A large-scale study of anxiety and depression in people with MS: A survey via the web portal of the UK MS Register Jones KH, Ford DV, Jones PA, John A, Middleton RM, Lockhart-Jones H, Osborne LA, Noble JG. PLoS One. 2012;7(7):e41910. Epub 2012 Jul 30.
Analisi di risonanza magnetica nella SM e nella CIS pediatrica
Questo studio ha applicato tecniche di diffusione di immagini per studiare la connettività nei tratti maggiori di sostanza bianca nella popolazione con SM pediatrica. Gli autori riportano anomalie anisotropiche nei maggiori tratti della sostanza bianca che appare normale (NAMW: Normal Appearing White Matter) nei bambini con SM. Invece non si sono trovate differenze di base significative nei bimbi con sindrome clinicamente isolata se confrontati con i soggetti di controllo e le misure DTI non hanno predetto la conversione a SM.
Diffusion tensor analysis of pediatric MS and clinically isolated syndromes .Vishwas MS, Healy BC, Pienaar R, Gorman MP, Grant PE, Chitnis T. AJNR Am J Neuroradiol. 2012 Aug 2. [Epub ahead of print]
Sclerosi multipla benigna
Questo studio ha validato due definizioni di sclerosi multipla definita clinicamente benigna ('clinically definite benign multiple sclerosis'-CDBMS) tramite dati di follow-up a lungo termine, e ha cercato di individuare fattori prognostici per la CDBMS. L’analisi dei dati ha portato gli autori a concludere che la definizione di CDBMS necessita una revisione, com’è attualmente definita è “un guazzabuglio concettualmente non giustificato”, e dovrebbero essere sviluppati biomarcatori più attendibili per identificare persone con SM benigna.
'Clinically definite benign multiple sclerosis', an unwarranted conceptual hodgepodge: evidence from a 30-year observational study. Leray E, Coustans M, Le Page E, Yaouanq J, Oger J, Edan G. Mult Scler. 2012 Aug 2. [Epub ahead of print]
Analisi dei cambiamenti emodinamici cerebrali associati a insufficienza venosa cronica cerebrospinale nella SM
In questo studio, che aveva come obiettivo esaminare il ruolo dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) nella SM, gli autori hanno valutato complessivamente 39 persone con SM e 26 soggetti sani di controllo usando una valutazione specifica tramite color doppler del volume ematico cerebrale (CBV) e del flusso ematico cerebrale (CBF) e la media della valutazione dei tempi di transito valutata con risonanza magnetica a contrasto DSC (Dynamic Susceptibility Contrast). Gli autori hanno trovato che la CCSVI era anche presente nei controlli sani e non era collegata alla gravità della disabilità della SM.
Brain hemodynamic changes associated with chronic cerebrospinal venous insufficiency are not specific to MS and do not increase its severity Garaci FG, Marziali S, Meschini A, Fornari M, Rossi S, Melis M, Fabiano S, Stefanini M, Simonetti G, Centonze D, Floris R. Radiology. 2012 Aug 21.
Tempo di prima ricaduta come obiettivo negli studi clinici
Questo studio valuta la praticità e la validità del "tempo della prima ricaduta" come obiettivo finale negli studi clinici di sperimentazione di nuovi trattamenti nella SM. Con l’applicazione di un nuovo modello gli autori hanno simulato di stimare le dimensioni del campione necessarie per stabilire conclusioni significative utilizzando questo obiettivo. Gli autori hanno visto che erano richiesti campioni di dimensioni più piccole rispetto agli studi che utilizzano il tasso annuale di ricadute come obiettivo primario. Questo può essere particolarmente vantaggioso quando si considera lo sviluppo di futuri studi che ci aspetta possano utilizzare un tasso annuale di ricadute basso per la produzione di trattamenti più efficaci. Gli autori sostengono che questo può anche essere un modo più etico per la progettazione di studi in quanto le persone trattate con placebo possono essere commutate al farmaco attivo più rapidamente se i farmaci testati si dimostrano sicuri ed efficaci.
Time to first relapse as an endpoint in MS clinical trials Sormani M, Signori A, Siri P, De Stefano N. Mult Scler. 2012 Aug 22. [Epub ahead of print]
Impatto del trattamento dei disturbi del sonno sulla fatica nella SM
A seguito della presenza di possibili correlazioni tra i disturbi del sonno e fatica nelle persone con SM, questo studio ha esaminato l'effetto del trattamento dei disturbi del sonno sui livelli di fatica in persone con SM. Gli autori hanno trovato che le persone con disturbi del sonno trattati mostrano un miglioramento dei livelli di energia, valutata da batteria di scale di fatica specifiche. Questo nuovo lavoro suggerisce che la diagnosi dei disturbi del sonno nelle persone con SM è importante in quanto esistono opzioni di trattamento che possono migliorarne complessivamente la qualità della vita.
Impact of sleep disorder treatment on fatigue in MS Côté I, Trojan D, Kaminska M, Cardoso M, Benedetti A, Weiss D, Robinson A, Bar-Or A, Lapierre Y, Kimoff R. Mult Scler. 2012 Aug 22. [Epub ahead of print]
Rischio di fratture in persone con SM
Questo studio descrive un innovativo sistema di stratificazione del rischio di fratture nelle persone con SM a lungo termine. Il nuovo punteggio di rischio contiene diversi nuovi fattori che sono stati correlati con le frattura, tra cui la presenza della SM, l’uso di antidepressivi, l'uso di anticonvulsivanti, storia di cadute e presenza di fatica. Gli autori hanno convalidato il nuovo sistema di punteggio per predire il rischio di fratture a 5 e 10 anni e tale metodo si è rivelato particolarmente attendibile per predire soprattutto le fratture dell'anca.
A simple score for estimating the long-term risk of fracture in patients with MS Bazelier MT, van Staa TP, Uitdehaag BM, Cooper C, Leufkens HG, Vestergaard P, Bentzen J, de Vries F. Neurology. 2012 Aug 15. [Epub ahead of print]
Analisi di risonanza magnetica per lo studio di disabilità negli afro-americani con SM
Questo studio di neuroimmagini ha esaminato le differenze alla risonanza magnetica tra americani caucasici e afro-americani con la SM, che potrebbero spiegare la forma più aggressiva della malattia evidenziata negli afro-americani. Gli autori hanno trovato che non vi era alcuna differenza significativa tra i due gruppi etnici nei volumi cerebrali globali e regionali, ma il volume lesionale era significativamente maggiore negli afro-americani rispetto ai caucasici. Gli autori pertanto concludono che il maggior accumulo di lesioni piuttosto che la perdita del volume cerebrale è un probabile fattore per spiegare la progressione della malattia più rapida negli afro-americani.
MRI correlates of disability in African Americans with multiple sclerosis Howard J, Battaglini M, Babb JS, Arienzo D, Holst B, Omari M, De Stefano N, Herbert J, Inglese M. PLoS One. 2012;7(8):e43061. Epub 2012 Aug 10.
Disturbi respiratori del sonno nella SM
Questo studio trasversale ha valutato la prevalenza e la gravità delle apnee del sonno nelle persone con SM. I valori rilevati dall’esecuzione della polisonnografia notturna delle medie di apnea-ipopnea (AHI) e indici di apnea centrale (CAI) sono risultati più elevati nelle persone con SM rispetto alle persone appartenenti al gruppo di controllo. Una maggiore predisposizione alle apnee ostruttive del sonno e alle apnee centrali si evidenziava nelle persone con lesioni del tronco encefalico.
Sleep-disordered breathing in multiple sclerosis. Braley TJ, Segal BM, Chervin RD. Neurology. 2012 Aug 15. [Epub ahead of print]