Nella foto: Andrea Tacchino e Giampaolo Brichetto
In occasione di ECTRIMS 2013 abbiamo intervistato Andrea Tacchino e Giampaolo Brichetto. Presenteranno a Copenhagen i loro progetti di ricerca promossi da AISM e della sua Fondazione (FISM). Nuovi trattamenti di riabilitazione motoria basati su immaginazione motoria e osservazione visiva per le persone con sclerosi multipla
Si svolge a Copenhagen (Danimarca) dal 2 al 5 ottobre 2013 ECTRIMS uno degli appuntamenti più importanti dell’anno per la ricerca sulla sclerosi multipla, che riunisce migliaia di scienziati provenienti da tutto il mondo. È un momento fondamentale anche per le persone con SM perché in queste occasioni emergono le linee guida della ricerca, si possono trarre informazioni utili, nuove conoscenze sulla malattia e indizi di future terapie. Abbiamo perciò intervistato i ricercatori italiani che presenteranno i propri studi ad ECTRIMS, i cui progetti sono sostenuti da AISM e la sua Fondazione, dando così una panoramica su alcuni dei tantissimi argomenti in discussione all’evento.
Il dottor Giampaolo Brichetto, ricercatore e medico fisiatra presso la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, si occupa principalmente di ricerca in ambito riabilitativo, controllo motorio ed analisi del movimento in soggetti sani ed in persone affette da patologie neurologiche, in particolare la SM. Il dottor Andrea Tacchino, bioingegnere e ricercatore presso la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, si occupa di sviluppare nuovi protocolli di riabilitazione motori e cognitivi basati tra le altre su tecniche di immaginazione motoria, osservazione visiva e realtà virtuale.
Ci potete descrivere le ricerche che presenterete ad ECTRIMS?
«I due studi presentati ad ECTRIMS 2013 si focalizzano sull’utilizzo di immaginazione motoria e osservazione visiva nel cammino. In particolare stiamo studiando l’effetto che l’immaginazione di una camminata o l’osservazione di un video di una persona che cammina ha sulla camminata reale. Ciò si basa sull’evidenza scientifica che tali operazioni stimolano l’attivazione di regioni del sistema nervoso centrale coinvolte anche quando eseguiamo realmente una azione. Negli ultimi anni l’interesse per la formulazione di nuove tecniche e protocolli sperimentali destinati a migliorare le performance motorie nell’uomo si è notevolmente accresciuto. Spesso i risultati ottenuti hanno suggerito l’applicabilità di tali protocolli sperimentali anche nell’ambito della riabilitazione neurologica, laddove il recupero funzionale nelle prime fasi dopo l’insorgenza del danno o il mantenimento delle capacità motorie in malattie di tipo degenerativo risulta essere uno degli aspetti essenziali. Immaginazione motoria e osservazione visiva sono, dunque, due tra le tecniche più promettenti in questo ambito. Infatti, a livello comportamentale è stato dimostrato in più studi che le azioni immaginate e quelle osservate mantengono le stesse caratteristiche spaziotemporali di quelle reali e obbediscono alle stesse leggi motorie e biomeccaniche, fattori che possono essere sfruttato in ambito riabilitativo».
Quali obiettivi si pongono i vostri studi?
«Gli effetti di queste tecniche e i loro possibili utilizzi in ambito clinico-riabilitativo sono ancora poco conosciuti in persone con sclerosi multipla. Tuttavia la possibilità di utilizzare dei protocolli riabilitativi focalizzati sul loro uso, avendo portato già in passato risultati soddisfacenti in soggetti neurologici di diverso tipo (ictus, Parkinson), lascia ben sperare sull’efficacia del trattamento anche in pazienti SM, sebbene le problematiche patologiche abbiano caratteristiche differenti. Noi pensiamo, qualora i risultati verranno confermati da ulteriori prove, che nuovi protocolli riabilitativi basati su immaginazione motoria e osservazione visiva potranno costituire una delle basi di futuri trattamenti riabilitativi».
Se doveste dare un titolo divulgativo agli studi quale sarebbe?
«La riabilitazione in cammino: osservazione e immaginazione alla base di nuove tecniche riabilitative».
Quale pensate possa essere un giorno il risultato per le persone con SM?
«La migliore comprensione dei meccanismi neurofisiologici e comportamentali legati alla immaginazione motoria e all’osservazione visiva di gesti e movimenti potrebbe consentire di sviluppare nuove metodiche riabilitative, per integrare le già esistenti e collaudate, al fine di rendere il più efficace possibile il trattamento dei pazienti e di conseguenza cercare di rallentare la progressione della malattia».
Da dove traete la motivazione e lo stimolo per fare il vostro mestiere? E Quali emozioni vi dà?
«Fare ricerca è uno dei mestieri più stimolanti in quanto permette di affrontare ogni giorno sfide sempre nuove e consente di confrontarsi continuamente con altre persone e idee. Ma l’emozione è ancora più grande quando pensiamo che la ricerca di cui ci occupiamo può avere degli effetti immediati su persone che ne potrebbero beneficiare nella propria vita».
Poster ECTRIMS:
Is locomotion motor imagery preserved in Multiple Sclerosis? A pilot study. A. Tacchino, M.A. Battaglia; L. Pedullà; E. Chiavacci; M. Bove, G. Brichetto
Effects of action observation on gait in patients with Multiple Sclerosis: a pilot study. G.Brichetto, L.Pedullà, D. Fida, MA Battaglia and A. Tacchino