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“Perché sto camminando per 6mila chilometri”

Un anno di cammino per fare da cassa di risonanza per la conoscenza di una patologia come la sclerosi multipla. La sfida di Marco Togni, giovane ingegnere di Finale Ligure che, zaino in spalla, è partito a marzo di quest’anno dal Ponte Morandi a Genova inaugurando un percorso lungo 6.000 chilometri.

23/07/2019

 

Tutto è nato un sabato sera con gli amici, dieci anni fa. Ho pensato che avrei voluto percorrere tutta l’Italia a piedi, ma il sogno è rimasto nel cassetto. Però è rimasto. L’anno scorso l’ho tirato fuori, ho tolto un po’ di polvere e ho iniziato a rivedere quali erano le tappe che mi ero immaginato, a cercare di capire cosa mi sarebbe servito per fare davvero questo viaggio.

 

Una passione tra le più semplici e accessibili si è unita alla scelta straordinaria di questo giovane ingegnere di Finale Ligure che, zaino in spalla, si è prefissato di compiere un anno in cammino, dando voce e respiro a storie di persone con sclerosi multipla, cercando di ascoltare e capire ciò che di questa malattia spesso non si “dice” e non si “vede”, mettendosi a disposizione di chi sul campo lotta per un mondo libero dalla sclerosi multipla.

 

Nel sogno di dieci anni fa c’era anche la decisione di legare questa esperienza a una raccolta di fondi per una causa sociale. E allora ho immaginato di connetterlo a una causa, a una ONLUS che supportasse le persone nel loro movimento, nella loro voglia e capacità di muoversi. Il mio è un cammino e io ho desiderato che potesse dare un contributo per supportare altre persone con una malattia come la sclerosi multipla che può portare ad avere limitazioni nella libertà di movimento.

 

A voler dare i numeri, la storia di #osky4aism — questo il nome che ha scelto per la sua iniziativa — sembra un teorema matematico: oltre 2.000 chilometri a piedi percorsi in 100 tappe attraverso 8 regioni, 3000 adesioni sul gruppo Facebook dedicato, 100 articoli che lo riguardano, 20 apparizioni televisive, 25 incontri istituzionali tra sindaci e assessori che lo hanno accolto.

 

Ma la vera storia di Marco è quella che passa sottotraccia, richiamando la storia di una associazione che ha oltre 50 anni di storia. Il senso del suo cammino è portare un messaggio di sensibilizzazione e di speranza sulla sclerosi multipla, dare valore e collegamento alle decine di sedi sul territorio. Osky4aism si sta rivelando una esperienza di volontariato inedita e creativa.

 

Da quando è partito, ogni giorno Marco pubblica sul suo profilo Facebook, sul gruppo e su Instagram le cartoline e i video racconti del suo viaggio, delle bellezze culturali e naturalistiche che incontra, delle sezioni che conosce, delle storie che ascolta. Tante rubriche che è facile seguire e rilanciare a piccole dosi, il ritratto che prende forma a poco a poco di una galassia capillare e reattiva, grazie a migliaia di volontari (molte persone con SM).

 

Mi piace fare da cassa di risonanza sia per la conoscenza della malattia sia soprattutto per le persone con sclerosi multipla. Cerco di dare il mio contributo facendola conoscere alle persone che incontro e collegando tra loro un gran numero di sedi territoriali che si sentono coinvolte, accomunate da un’esperienza di questo tipo.

 

C’è ancora molta strada per Marco “Osky” Togni. Il traguardo sono i 6000 km toccando tutte le tappe prefissate, e l’incontro con ancora decine e decine di realtà e centinaia di persone, scoprendo l’accoglienza calorosa di un’Italia poco mediatica ma vitale e feconda.

 

Ma nella dinamica del viaggio nuove prospettive stanno prendendo forma, nuove possibilità di incontro. Perché la lentezza del cammino, l’originalità del gesto e la forza della motivazione stanno creando una bella attenzione intorno a questa storia”.