Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Multiple Sclerosis, condotto dal professor Stefano Sotgiu, coordinato dalla professoressa Antonina Dolei dell’Università di Sassari e cofinanziato dalla AISM e dalla sua Fondazione, ha analizzato se il retrovirus associato alla sclerosi multipla può fornire indicazioni prognostiche della malattia dopo 10 anni di follow-up
L'associazione tra sclerosi multipla (SM) e retrovirus associati alla SM (MSRV) è stata descritta per la prima volta nel 1991. La presenza e l’espressione di MSRV nel cervello e nel liquido cerebrospinale di persone con SM sembrano collegate al decorso della malattia.
Gli autori di questo lavoro nel 1999 avevano analizzato la presenza del virus nel liquido cerebrospinale di 39 persone non trattate con SM all’esordio e nella fase attiva. MSRV è stato ritrovato nel 50% delle persone con esordio della malattia e nel 100% di persone con le forme secondariamente progressive di SM. Successivamente gli autori hanno aggiunto all’analisi un gruppo di 39 persone svedesi con un episodio isolato di neurite ottica monolaterale, messo a confronto con le persone con SM per la presenza di MSRV. I risultati hanno dimostrato che le persone che non avevano MSRV presentavano un decorso meno aggressivo della malattia rispetto alle persone positive al retrovirus, che presentavano un decorso con ricadute e più disabilitante nei successivi 3-6 anni dall’esordio della malattia. Inoltre tra le persone con neurite ottica, il 33% di quelle positive al retrovirus passavano a una forma di SM definita nei successivi due anni.
Gli autori, in questo lavoro, hanno completato lo studio osservazionale condotto in cieco estendendo il periodo di follow up a 10 anni per definire se la presenza di MSRV possa essere un buon indicatore prognostico del decorso di SM a distanza di molti anni dalla valutazione clinica.
I risultati hanno confermato che la presenza di MSRV nel liquido cerebrospinale di persone con SM all’esordio è associato ad un maggiore tasso di disabilità con ricadute non remittenti e ad un decorso secondariamente progressivo della malattia.
Gli autori concludono che lo studio dimostra che la rilevazione di MSRV è il primo marcatore prognostico per il singolo paziente, e supporta la possibile azione neurodegenerativa del retrovirus associato alla SM e la sua probabile implicazione nella patogenesi della malattia.
Multiple sclerosis-associated retrovirus and progressive disability of multiple sclerosis. Sotgiu S, Mameli G, Serra C, Zarbo I, Arru G, Dolei A. Mult Scler. 2010 Aug 4. [Epub ahead of print]