La comunità scientifica presente all’ECTRIMS ha concordato che la CCSVI non è né la causa, né l’intervento è la cura della sclerosi multipla. Riteniamo quindi doveroso, a reale tutela delle persone con sclerosi multipla e allo stato delle conoscenze scientifiche, fare chiarezza sulle premesse della mozione presentata in Senato il 23 novembre dai sen. Marino e Tomassini (leggi il testo della mozione).
Puntualizziamo sulle premesse: non è possibile affermare che l’intervento di angioplastica dilatativa cura la sclerosi multipla; lo studio clinico promosso dalla Regione Emilia Romagna che inizierà in Italia – insieme ad altri studi scientificamente corretti in corso o pianificati nel mondo - potrà dimostrare gli eventuali effetti del trattamento anche sui sintomi e chiarire se e perché non ci siano benefici anzi peggioramenti in una parte delle persone trattate; nelle ricerche pubblicate si evidenzia che la CCSVI è presente anche nelle persone sane e in altre patologie e questo impone studi per chiarire questo aspetto anche ai fini di motivare un’eventuale terapia correttiva; la comunità scientifica, anche in congressi internazionali, afferma che non ci sono le premesse scientifiche per effettuare liberamente interventi di cui non si conosce l’efficacia, ma soltanto le premesse per condurre studi clinici controllati condotti con rigore scientifico.
La circolare del Ministro della Salute del 27 0ttobre 2010 inviata agli Assessori Regionali indica un codice generico per svolgere gli eventuali interventi nell’ambito del SSN e quindi non a carico delle persone, ma precisa che “il trattamento possa continuare” con cinque condizioni coesistenti per gli interventi l’ultima delle quali è che vengano verificati “rigorosamente i risultati terapeutici e funzionali con studi clinici controllati”. Una posizione condivisa dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla.
Come Associazione che rappresenta i diritti delle 60 mila persone colpite da sclerosi multipla chiediamo venga pubblicato integralmente il parere del Consiglio Superiore di Sanità dell’8 giugno 2010, che conclude: “ad oggi l’efficacia di qualsiasi procedura vascolare non è sicuramente dimostrata ed è quindi da posporre all’acquisizione di dati scientifici che provino una sicura associazione tra CCSVI e SM”. Conclusione riportata anche nella circolare Ministeriale inviata alle Regioni il 27 ottobre.
Pur ritenendo che debbano cambiare le premesse della mozione, AISM condivide che il Ministero della Salute debba verificare e chiarire quali siano i Centri dove si effettuano la diagnosi e il trattamento, oggi spesso eseguiti senza le necessarie competenze, con oneri a carico del paziente e senza le dovute garanzie.
L’AISM ritiene importante raccogliere i dati di esami diagnostici e trattamenti effettuati nelle strutture pubbliche del SSN e private, per poterli esaminare e verificarne la rigorosità tecnica e scientifica.
AISM propone, inoltre, che il Ministero, anche attraverso il Consiglio Superiore di Sanità e la consulenza di esperti, prenda in esame progressivamente i risultati delle ricerche scientifiche pubblicate che possano indirizzare le Istituzioni e la comunità clinica nelle scelte che rispondano alle esigenze di certezza, correttezza scientifica e risposta concreta di tutela delle persone con sclerosi multipla.
Per quanto riguarda lo studio epidemiologico e multicentrico promosso e finanziato dall’AISM-FISM citato nella mozione, ricordiamo che lo studio partito nei primi 4 centri clinici a novembre valuterà 2000 soggetti (1200 SM, 400 controlli sani, 400 controlli con altre malattie neurologiche), in 35 centri neurologici affidando gli esami doppler a sonologi formati e certificati.
La metodologia diagnostica verifica i criteri proposti dal professor Zamboni e valuta il circolo venoso extracranico ed intracranico con un protocollo definito dallo stesso prof. Zamboni insieme ai Presidenti delle società scientifiche SINV (Società Italiana interdisciplinare Neurovascolare) dott. Giovanni Malferrari e SINSEC (Società Italiana di Neurosonologia ed Emodinamica Cerebrale) dott. Massimo Del Sette. Essi sono esperti riconosciuti nella valutazione delle malformazioni dell’emodinamica extracranica ed intracranica. Il Prof. Zamboni, all’interno dello Steering Committee, ha anche contribuito a selezionare i sonologi sperimentatori ed insieme all’èquipe scientifica è stato deciso il percorso formativo.
L’AISM crede nella validità scientifica dello studio e andrà avanti affinché questa ricerca sia condotta da tutti i partecipanti con il massimo livello di qualità scientifica ed organizzativa confrontando i risultati con la comunità scientifica nazionale e internazionale.
Pubblicato su Parlamento Salute