Il lavoro recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Human Molecular genetics ha analizzato come la vitamina D influenza il sistema immunitario attraverso interazioni con regioni genetiche suscettibili per la sclerosi multipla (SM).
Lo studio è stato condotto dal dottor Giulio Disanto, che recentemente ha vinto il Premio Rita Levi Montalcini, coordinato dal Professor George Ebers e dal dottor Sreeram Ramagopalan dell’Università di Oxford (Wellcome Trust Centre for Human Genetics e Nuffield Department of Clinical Neurosciences), e cofinanziato dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.
Per la conoscenza dell’eziologia e la patogenesi della SM è importante identificare non solo i geni associati alla malattia ma anche i fattori ambientali in grado di influenzare il genoma e la suscettibilità alla SM; tra questi fattori, molti studi supportano un ruolo della vitamina D. Nonostante non siano noti i meccanismi d’azione, recenti studi indicano un’interazione tra geni e vitamina D nella SM. In particolare la vitamina D è in grado di agire su specifiche regioni del DNA attraverso il suo recettore (recettore della vitamina D, VDR). In precedenti studi, gli stessi autori, hanno identificato molte di queste regioni responsive alla vitamina D in prossimitàdei geni associati alla SM.
In questo lavoro gli autori si sono proposti di analizzare la relazione tra regioni genetiche influenzate dalla vitamina D, gli stati della cromatina e regioni genetiche associate alla SM in linee cellulari linfoblastoidi (le linee cellulari linfoblastoidi sono ottenute in laboratorio da cellule immunitarie B).
La maggior parte delle regioni genetiche legate dal recettore della vitamina D, VDR, sono risultate ricadere in regioni di cromatina attiva che hanno la specifica funzione di regolare l’espressione genica. Tale sovrapposizione è risultata molto più alta di quella che ci si poteva attendere per puro caso e più alta rispetto a quella trovata in altri tipi di cellule non immunitarie. Inoltre più del 60% di regioni genetiche associate alla SM risultava arricchita di queste regioni VDR attive.
Gli autori concludono che i risultati ottenuti in questo lavoro forniscono indicazioni importanti su come la vitamina D possa influenzare il sistema immunitario attraverso l’interazione di VDR con regioni genomiche che hanno funzioni regolatorie all’interno di regioni SM. Inoltre i risultati forniscono ulteriori evidenze sul ruolo delle cellule B nella SM. Gli autori suggeriscono che per meglio capire il ruolo della vitamina D sull’eziologia della malattia servono ulteriori analisi in altri tipi di cellule immunitarie e maggiori studi funzionali.
Nella foto: Giulio Disanto, vincitore del Premio Rita Levi Montalcini 2012
Bibliografia
Vitamin D receptor binding, chromatin states and association with multiple sclerosis. Disanto G, Sandve GK, Berlanga-Taylor AJ, Ragnedda G, Morahan JM, Watson CT, Giovannoni G, Ebers GC, Ramagopalan SV. Hum Mol Genet. 2012 May 30. [Epub ahead of print]