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Satispay per il no profit

"Crediamo nell’innovazione, nel coraggio, nel valore trainante del sogno”. Dietro le quinte della famosa app di mobile payment che ogni mese dedica una iniziativa a una no profit. “Il nostro obiettivo è quello di democratizzare realmente il pagamento digitale, proponendoci come la soluzione sia per grandi sia per le piccole attività.”

11/11/2019

In un mondo complesso e faticoso, siamo spesso alla ricerca di qualcuno o qualcosa che ci aiuti a fare le cose in modo intelligente e semplice. In una parola, che prendiamo a prestito dall’inglese, “smart”. Consentire a tanti di vivere una quotidianità realmente smart è anche la “mission” e la ragione fondante di Satispay, l’innovativa piattaforma per i pagamenti elettronici tramite app per smartphone, che a partire dall’11 novembre ha inserito all’interno dell’app come no profit del mese AISM. Come racconta Alberto Dalmasso, CEO e co-founder dell’azienda, «#doitsmart rispecchia la nostra filosofia e il nostro modo di lavorare. Ci domandiamo in ogni momento se stiamo facendo quello che facciamo nel modo più intelligente. Questo approccio, che caratterizza lo sviluppo del nostro business e dei nostri servizi, è un valore che vogliamo trasmettere all’intera community. Per questo abbiamo scelto di coinvolgere la nostra community nel supporto ad AISM. Essere smart per noi significa esserlo tutti i giorni nei gesti quotidiani, prendendo sul serio ciò che si fa e sentendosi orgogliosi dei risultati raggiunti».

 

Risalendo dal quotidiano alla storia, come è nata Satispay?

«Era il 2013. Io vivevo Torino e mi occupavo di marketing per una società di gestione del risparmio. Il mio amico Dario, cuneese come me, faceva il consulente informatico per l’Eni in Kazakistan. Io, con la mia passione per la tecnologia, stavo iniziando a ragionare su un sistema di pagamento via smartphone. E Dario, che ora è mio socio co-fondatore di Satispay e nostro CTO, mi raccontava di come stesse provando a creare un sistema per inviare pagamenti via e-mail alle Onlus, perché quando desiderava fare donazioni notava che tutte quante indicavano semplicemente l'IBAN rendendo meno immediata la donazione da parte del sostenitore. Così abbiamo pensato di unire i nostri progetti lavorando su un sistema di pagamento via smartphone basato sull’IBAN. Da qui nasce l’idea di Satispay per semplificare i pagamenti».

 

Avete la donazione nelle radici originarie?

«Proprio in ragione dell’origine che ho raccontato abbiamo sempre avuto una particolare attenzione per il Terzo Settore. Ci siamo detti: "se dobbiamo dare vita a un'azienda, allora possiamo costruire un'azienda che possa cambiare le abitudini delle persone e migliorare il mondo in cui viviamo»

 

Anche AISM è nata per cambiare in meglio il mondo e renderlo un posto “libero dalla sclerosi multipla”. Ci sono altri “valori” che condividiamo, per come la vedete voi, nell’impegno a rendere il mondo un posto migliore?

«Crediamo nell’innovazione, nel coraggio, nel valore trainante del sogno. Lavoriamo ogni giorno per renderlo reale. E poi per noi, come pensiamo valga per AISM, conta molto l’essere responsabili e la consapevolezza di cosa possono generare le nostre azioni. Queste connessioni danno vita ad un circolo virtuoso in grado di definire chiaramente la direzione da prendere».

 

In AISM diciamo:“ insieme, una conquista dopo l’altra”, perché vince sempre la squadra. Ci presentate la squadra Satispay e il filo rosso che ci collega?

«Ciò che accomuna tutti è il senso di appartenenza così come la condivisione degli stessi valori e obiettivi fondamentali. Vale per le persone che lavorano in Satispay ma anche per chiunque ci scelga. Ciò è dimostrato dal fatto che ogni volta che scegliamo una “campagna no profit” la generosità della nostra community non si fa attendere!».

 

Ho visto da poco una signora a Mosca pagare la birra direttamente con lo smartphone. Il mondo è cambiato velocemente e continua a cambiare. In cosa si differenzia Satispay dai diversi sistemi di pagamento tramite smartphone che si stanno diffondendo?

«Innanzitutto, come dicevamo, è un sistema di pagamento basato su IBAN e indipendente dai circuiti tradizionali delle carte di credito e debito. Questo consente di abbattere drasticamente le commissioni, rendendolo ideale anche per i micropagamenti. In secondo luogo, è estremamente chiaro e trasparente. Questo offre agli esercenti l’opportunità di non perdersi il guadagno, per via di commissioni spesso troppo alte per acquisti troppo piccoli, nemmeno di un caffè o di un giornale, attraverso una soluzione che non ha commissioni fino a 10 euro di spesa e chiede una quota fissa di soli 0.20 centesimi per importi superiori. Parallelamente, abbiamo sviluppato tutta una serie di servizi che consentono agli utenti di gestire in velocità e semplicemente moltissime spese, dalla ricarica del telefono al pagamento di tutti i bollettini, fino al bollo auto e molto altro ancora. Tutto questo risponde ad una strategia precisa: diventare un’abitudine quotidiana a cui è facile aderire ma difficile rinunciare».

 

È la forza delle “piccole cose”, un valore portante anche per le realtà che operano nel Terzo Settore…

«Nella definizione della nostra strategia abbiamo sempre portato avanti un approccio locale, come succede per tante realtà del terzo settore. Il nostro obiettivo è quello di democratizzare realmente il pagamento digitale, proponendoci come la soluzione anche per le piccole attività, magari a conduzione familiare. Questo ci ha sempre differenziato dai grandi player internazionali che non sempre sono in grado di sviluppare soluzioni con la stessa cura e la sensibilità verso le esigenze degli utilizzatori. La comprensione delle dinamiche locali, delle specificità regionali e il desiderio di essere veramente democratici sono tutti aspetti che ci hanno connesso al mondo del credito cooperativo. Con lo stesso approccio affronteremo lo sbarco nei mercati esteri, perché locale e globale, oggi, non possono più stare su piani separati».

 

Satispay ha un’utenza giovane, come  giovani sono spesso le persone quando arriva la diagnosi di SM e hanno un futuro nuovo da costruire. Quale storia di futuro possiamo costruire insieme?

«Satispay ha certamente un target giovane, ma in una forchetta molto allargata. Diciamo che chi lo utilizza maggiormente si trova nei primi 15-20 anni di vita lavorativa, il che significa tra i 25 e 45 anni. La percentuale degli utilizzatori scende un po’ oltre i 50 anni ma non drasticamente. Pertanto, possiamo dire che Satispay può parlare non solo a quella fascia di giovani che si trovano ad affrontare questa malattia, o ai loro amici, ma anche a tutte le persone che ruotano loro attorno. Genitori, fratelli, amici delle famiglie. Il nostro obiettivo è quindi quello di mettere a disposizione di AISM la possibilità di raccogliere facilmente donazioni da chi – per motivi vari – ha una sensibilità particolare rispetto al tema».

 

Allora, raccogliamo l’invito. Come deve fare una persona che voglia sostenere AISM tramite Satispay?

«Basta scaricare sull’app di Satispay dagli store per Android e iOS e completare l’iscrizione con il proprio smartphone utilizzando il codice promo “AISM”. Si riceverà un bonus di benvenuto di 5 euro e Satispay donerà ad AISM la stessa cifra per ogni nuovo iscritto».