Salta al contenuto principale

07/07/2020

Sclerosi multipla e comorbilità: affrontarle può ridurre gli effetti della patologia

 

Un gruppo di ricercatori americani ha recentemente pubblicato sulla rivista Neurology uno studio con cui ha valutato il ruolo delle comorbilità, cioè la presenza di altre patologie oltre alla sclerosi multipla, per capire se queste potessero influenzare la SM e se la loro gestione potesse in qualche modo migliorare la patologia.

 

I ricercatori riferiscono che nel gruppo osservato - composto da 959 persone con sclerosi multipla (SM), derivante dal gruppo iniziale di 1008 partecipanti -  le comorbilità erano comuni. Infatti  circa il 55% dei partecipanti allo studio presentava 1 o più comorbilità al momento del reclutamento allo studio. In particolare è stata identificata la presenza di ipercolesterolomia e ansia ed è stato osservato che per le persone con sclerosi multpla avere oltre alla malattia di base anche due o tre comorbilità rappresenterebbe un rischio maggiore di ricadute rispetto ad avere una sola comorbilità.

 

Una persona con sclerosi multipla può avere anche altri disturbi oltre la SM, come per esempio ipertensione arteriosa, problematiche cardiovascolari, che possono influenzare i sintomi ed anche la progressione della sclerosi multipla. Queste comorbilità per i ricercatori possono in alcuni casi interferire con la diagnosi e aumentare la frequenza delle ricadute e della progressione della SM, pertanto i ricercatori sostengono che sia importante trattare le comorbilità presenti in una persona con SM ai fini di migliorare la SM stessa.

 

Il gruppo di ricerca  ha analizzato i dati di persone con SM che avevano partecipato alla sperimentazione CombiRX, uno studio che confrontava interferone-beta-1a, glatiramer acetato e una combinazione di questi farmaci, i partecipanti a tale studio  erano relativamente giovani (età media 38 anni) e avevano sintomi di SM da circa quattro anni (in media).

 

Nell'editoriale di accompagnamento al suddetto articolo viene sottolineata l'importanza non solo della scelta del trattamento modificante la malattia (DMT), ma l'importanza di gestire anche le comorbilità e quindi prendere in carico complessivamente la persona con SM. Anche perchè alcune comorbilità possono trarre giovamento da semplici interventi di benessere come per esempio la  gestione del peso, smettere di fumare, aumentare l'attività fisica e affrontare lo stress,  tutti questi possono avere effetti benefici sulla SM.

 

Referenza

Titolo: Comorbidity is associated with disease activity in MS: Findings from the CombiRx trial
Autori: Amber Salter, PhD (Washington University in St. Louis) and colleagues
Rivista: Neurology, June 17, 2020.

DOI: https://doi.org/10.1212/WNL.0000000000010024