Salta al contenuto principale

03/10/2013

Sclerosi multipla: nell’ippocampo i segnali di fenomeni di neurogenesi

 

In occasione di ECTRIMS 2013 abbiamo intervistato i ricercatori del gruppo del professor Massimo Filippi dell’Università Vita-Salute San Raffaele, che presenteranno a Copenhagen tre studi finanziati da AISM e la sua Fondazione. L’analisi delle alterazioni dell’ippocampo tramite risonanza magnetica fornisce nuovi elementi di conoscenza della malattia

 

Si svolge a Copenhagen (Danimarca) dal 2 al 5 ottobre 2013 ECTRIMS uno degli appuntamenti più importanti dell’anno per la ricerca sulla sclerosi multipla, che riunisce migliaia di scienziati provenienti da tutto il mondo. È un momento fondamentale anche per le persone con SM perché in queste occasioni emergono le linee guida della ricerca, si possono trarre informazioni utili, nuove conoscenze sulla malattia e indizi di future terapie. Abbiamo perciò intervistato i ricercatori italiani che presenteranno i propri studi ad ECTRIMS, i cui progetti sono sostenuti da AISM e la sua Fondazione, dando così una panoramica su alcuni dei tantissimi argomenti in discussione all’evento.

 

Il Gruppo del Prof. Filippi (Neuroimaging Research Unit, Università Vita-Salute, Ospedale San Raffaele) e la sezione sulle malattie della sostanza bianca coordinata dalla Dott.ssa Rocca, presenterà all’ECTRIMS i risultati di tre progetti di ricerca, parzialmente finanziati da AISM e dalla sua Fondazione FISM, che tramite l’utilizzo di tecniche di risonanza magnetica si propongono di migliorare la comprensione dei meccanismi fisiopatologici della SM.

 

Lo studio Surface expansion of the hippocampal dentate gyrus in multiple sclerosis: in vivo evidence of neurogenesis? analizza le alterazioni morfologiche dell’ippocampo in pazienti con SM, attraverso un’analisi chiamata radial mapping.

 

Di cosa tratta questa ricerca?
«Questo studio ha valutato le modifiche di volume dell’ippocampo in un ampio gruppo di pazienti con SM tramite una metodica avanzata di misurazione del volume di tale struttura. Tale approccio permette di definire il coinvolgimento delle diverse regioni ippocampali. In letteratura, è nota l’associazione tra una riduzione di volume dell'ippocampo e la presenza di disturbi della memoria in pazienti con SM. Tuttavia, studi recenti hanno evidenziato che la suscettibilità al danno può essere diversa nelle diverse regioni dell'ippocampo. In particolare, è stato ipotizzato che la capacità di neurogenesi delle cellule staminali potrebbe essere preservata nella zona subgranulare del giro dentato dell'ippocampo. La dimostrazione mediante tecniche di risonanza magnetica (RM) di un aumento di volume di questa regione ippocampale potrebbe contribuire a confermare in vivo la presenza di neurogenesi e a definire nuovi target per future strategie terapeutiche».

 

Quale obiettivo si pone lo studio?
«Come accennato, lo studio ha valutato, utilizzando la RM e una particolare analisi, chiamata “radial mapping”, la presenza di alterazioni morfologiche del giro dentato dell'ippocampo in 115 pazienti con SM con differenti fenotipi clinici di malattia e in 28 controlli. Per tutti i soggetti, è stata eseguita una segmentazione manuale degli ippocampi su una sequenza pesata in T1 ad alta risoluzione, che è stata successivamente utilizzata per ottenere la rappresentazione tridimensionale di questa struttura. Lo studio ha mostrato che i pazienti con SM, indipendentemente dal fenotipo clinico di malattia, presentano un aumento di volume del giro dentato dell’ippocampo. Tali modifiche sono più accentuate nei pazienti con forma a ricadute e remissioni di malattia rispetto a quelli con SM progressiva. Questo suggerisce che l’espansione della superficie del giro dentato dell’ippocampo potrebbe rappresentare un’alterazione indotta dall'infiammazione della nicchia con potenzialità di neurogenesi, soprattutto nelle fasi più precoci della malattia e con un’intensa attività infiammatoria».

 

Qual potrebbe essere un titolo divulgativo?
«Espansione della superficie del giro dentato dell'ippocampo nella sclerosi multipla: un’evidenza in vivo della neurogenesi?»

 

Quale potrà essere un giorno il risultato per le persone con SM?
«L'ippocampo gioca un ruolo fondamentale nelle funzioni cognitive, soprattutto per la memoria. La definizione delle alterazioni strutturali dell’ippocampo nella SM potrebbe contribuire a migliorare la comprensione dei meccanismi responsabili della presenza e della gravità dei disturbi cognitivi e dei potenziali meccanismi compensatori che ne potrebbero rallentare lo sviluppo. La dimostrazione in vivo del mantenimento del potenziale di neurogenesi in specifiche regioni ippocampali, infatti, potrebbe rappresentare un’importante evidenza della presenza di meccanismi di plasticità neuronale compensatoria e un marcatore per monitorare gli effetti di nuove strategie terapeutiche nell'ambito emergente della medicina rigenerativa.
Ciò potrebbe inoltre permettere di sviluppare future strategie di riabilitazione cognitiva con la potenzialità di ridurre gli effetti dovuti alle disfunzioni dell’ippocampo nella SM». 

 

Poster ECTRIMS
Surface expansion of the hippocampal dentate gyrus in multiple sclerosis: in vivo evidence of neurogenesis? G.C. Riccitelli, M.A. Rocca, G. Longoni, E. Pagani, B. Colombo, M. Rodegher, A. Falini, G. Comi, M. Filippi.