Uno studio che ha coinvolto 26 Paesi mostra come passare al natalizumab sia più efficace del passaggio al fingolimod in persone che non rispondono adeguatamente alle terapie di prima linea
I farmaci modificanti la malattia iniettabili, come l'interferone e il glatiramer acetato, sono considerati terapie di prima linea per la SM recidivante-remittente. Tuttavia molte persone che assumono questi farmaci continuano ad avere ricadute ed una progressione della disabilità.
Per ridurre le ricadute e rallentare la progressione della disabilità, i neurologi possono consigliare alle persone di passare a farmaci ritenuti più efficaci, ma che possono dare effetti collaterali gravi in alcune persone. Questa gestione del trattamento viene chiamata “escalation therapy”.
Il natalizumab e il fingolimod sono comunemente usati come trattamenti di seconda linea, in quanto si pensa che siano più efficaci rispetto ai farmaci di prima linea iniettabili.
Recentemente, la rivista scientifica Annals of Neurology ha riportato i risultati di uno studio che ha coinvolto 26 Paesi e 792 persone con SM presenti nel database online MSBase. Lo studio si è proposto di confrontare l'efficacia del passaggio a fingolimod o natalizumab in persone che non hanno risposto all’ interferone o al glatiramer acetato. I risultati suggeriscono che nelle persone con SMRR che ancora soffrono di ricadute mentre sono in trattamento con terapie modificanti la malattia di prima linea, il passaggio al natalizumab è più efficace rispetto al passaggio al fingolimod nel ridurre il tasso di ricadute e promuove la riduzione della progressione di disabilità.
Kalincik T, Horakova D, Spelman T, et al. Switch to natalizumab versus fingolimod in active relapsing-remitting multiple sclerosis. Ann Neurol. 2015 Mar;77(3):425-35. doi: 10.1002/ana.24339. Epub 2015 Jan 17.
Fonte: MSIF