Tale condizione è comune a molti disturbi neurologici. Può creare imbarazzo e problemi di relazione. Uno studio americano ne analizza la natura, anche nella sclerosi multipla
Alcune persone con SM possono presentare episodi di pianto e riso incontrollabili, facenti parte della così detta sindrome pseudobulbare . Tali episodi si verificano spesso in momenti inopportuni e possono essere talvolta molto imbarazzanti e creare problemt nelle relazioni sociali. La sindrome pseudobulbare è presente in diverse condizioni neurologiche. Uno studio americano, pubblicato sulla rivista Plos One ( Brooks BR, Crumpacker D, Fellus J, et al. PRISM: A novel research tool to assess the prevalence of pseudobulbar affect symptoms across neurological conditions. PLoS One. 2013 Aug 21;8(8):e72232) aveva come obiettivo stabilire cosa vi sia in comune tra le diverse malattie che causano tale disturbo.
Per tale scopo è stato creato un database ove gli operatori sanitari statunitensi potessero segnalare i casi di sindrome pseudobulbare. Le persone inserite nello studio avevano patologie diverse l’ ictus, la sclerosi laterale amiotrofica, la sclerosi multipla, il trauma cranico, il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.
Le informazioni raccolte riguardavano età, sesso, data di diagnosi e l'uso di qualsiasi farmaco antidepressivo o antipsicotico. Le persone inserite nel database hanno compilato un questionario per valutare la loro qualità di vita e uno per misurare la loro labilità emotiva (cioè se le loro reazioni emotive erano sproporzionate rispetto al contesto e a ciò che stava accadendo) .
Sono state coinvolte circa 5.290 persone, di cui quasi un quarto (1.215) con sclerosi multipla. e con un'età media di 49 anni. Poco più di tre quarti (80%) erano donne , circa il 38 % di loro era in trattamento con farmaci antidepressivi o antipsicotici.
Il 46 % delle persone con SM aveva punteggi ai questionari che indicavano la probabile presenza di disturbi da sindrome pseudobulbare, in particolare le donne avevano una probabilità maggiore di appartenere a questo gruppo rispetto agli uomini. Circa un quarto di queste persone aveva un punteggio elevato, in altre parole aveva una maggiore possibilità di avere disturbi della sindrome pseudobulbare e avevano inoltre una qualità di vita significativamente ridotta.
I ricercatori inoltre hanno osservato che la sindrome pseudobulbare era comune nelle diverse condizioni neurologiche considerate nello studio, ma che la percentuale delle persone che presentava tali disturbi variava da un gruppo all’altro. Episodi di riso e pianto inapproppriato apparivano molto simili in tutte le condizioni: ciò ha suggerito agli autori che tali disturbi siano dipendenti dalla particolare sede anatomica cerebrale delle lesioni e non a qualche fattore dipendente in maniera specifica dalla malattia che ne è all’origine. In particolare, vi sarebbe un interessamento delle reti neurali coinvolte nei meccanismi di regolazione dell'espressione delle emozioni.
Infine, gli autori hanno confermato, come già osservato in precedenti studi, che in presenza di una sindrome pseudobulbare vi era una minore qualità di vita, anche se i ricercatori hanno osservato che nel loro studio non hanno preso in considerazione condizioni come la depressione, presente frequentemente nella SM, che potrebbe a sua volte influenzare negativamente la qualità di vita.
I ricercatori ritengono che comunque sia importante valutare la presenza o meno di episodi di pianto e riso incontrollabile nelle diverse patologie neurologiche allo scopo di diminuire il loro impatto sulle attività sociali di queste persone e pertanto sulla loro qualità di vita.