Pubblicato online sul numero di febbraio della rivista Journal of Neurology un lavoro tutto italiano, che ha valutato l’utilità di combinare trattamenti di stimolazione magnetica intermittente transcranica e un programma di terapia fisica allo scopo di migliorare la disabilità motoria in persone con SM
La sclerosi multipla è una malattia cronica progressiva che può causare lo sviluppo di disturbi di coordinazione, di equilibrio, visivi e cognitivi che possono compromettere fortemente la qualità della vita delle persone con SM. Diversi studi hanno dimostrato che la terapia riabilitativa fisica può portare benefici nei soggetti disabili migliorando le funzioni muscolari, metaboliche e cardiocircolatorie, nonostante in alcune persone, persistano dopo tali trattamenti gradi di disabilità motorie. E’ stato anche dimostrato che lo svolgimento di attività motorie ripetute determina una riorganizzazione sinaptica intracorticale ed un aumento dell’eccitabilità dei neuroni della corteccia cerebrale. Ripetute stimolazioni magnetiche transcraniche, tecniche di stimolazione non invasiva in grado di indurre adattamenti plastici dei neuroni corticospinali, sembrano costituire uno strumento interessante per promuovere il recupero motorio.
Il lavoro finanziato dall’AISM e la sua Fondazione, FISM, è stato condotto dal dottor Francesco Mori in collaborazione con il Prof. Calogero Foti e coordinato dal dottor Diego Centonze dell’Università Tor Vergata, Roma.
Gli autori si sono proposti di analizzare se la combinazione di trattamenti di stimolazione magnetica transcranica con un programma di terapia fisica possa ridurre la disabilità motoria e migliorare la qualità della vita di persone con SM.
Lo studio è stato condotto in doppio cieco in 30 persone, valutate tramite diverse scale come la scala per la gravità della fatica, la scala per la valutazione delle attività di vita quotidiana (Barthel) e la MSQOL-54, scala di valutazione della qualità di vita.
Le persone coinvolte nello studio sono state divise in tre gruppi a cui sono stati forniti trattamenti differenti: terapia fisica e stimolazione magnetica transcranica insieme, solo terapia fisica o solo stimolazione magnetica transcranica. I due gruppi sottoposti a terapia fisica hanno effettuato attività fisica sia a terra che in acqua, due volte al giorno per due settimane, in modo differente a seconda del grado di disabilità e prima di ogni esercizio, solo il gruppo con trattamento completo, ha ricevuto una stimolazione magnetica intermittente transcranica.
I risultati hanno dimostrato che la combinazione della stimolazione magnetica e della terapia fisica ha determinato una diminuzione di diversi valori di scale rispetto all’esercizio fisico o alla stimolazione magnetica impiegate da sole.
Gli autori concludono che, anche se sono necessari ulteriori studi su un campione più grande, la combinazione tra stimolazione magnetica transcranica e terapia fisica è uno strumento promettente per il trattamento di riabilitazione motoria in persone con SM perché può influire sia su sintomi minori, quali la fatica che su sintomi più gravi quali la spasticità.
Transcranial magnetic stimulation primes the effects of exercise therapy in multiple sclerosis. Mori F, Ljoka C, Magni E, Codecà C, Kusayanagi H, Monteleone F, Sancesario A, Bernardi G, Koch G, Foti C, Centonze D. J Neurol. 2011 Feb 1. [Epub ahead of print]