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06/11/2012

Studi sui Trattamenti della CCSVI

 

  

Risultati preliminari dei registri CCSVI del British Columbia sugli effetti del trattamento di “liberazione”
I “registri CCSVI del British Columbia” sono stati istituiti a partire dal dicembre 2011 per raccogliere informazioni sui pazienti volontari che si sono sottoposti al trattamento di liberazione delle vene occluse dovute alle CCSVI e per migliorare le conoscenze su questo trattamento. Ad Aprile 2012 erano stati intervistati, con sondaggio telefonico standardizzato, 50 pazienti a cui si chiedevano informazioni sul trattamento CCSVI a cui si erano sottoposti, sui loro livelli di attività di salute e in generale sul decorso della SM. Tra le persone intervistate il 64% hanno dichiarato di avere una forma di SM recidivante remittente, il 10% SM primariamente progressiva, il 10% SM secondariamente progressiva e il 14% hanno risposto altro. 32 delle persone (64%) intervistate ha dichiarato di sentire che il trattamento rispondeva alle loro aspettative. 5 persone (10%) hanno riportato complicazioni di procedura: un soggetto ha dovuto fare una seconda incisione sul collo perché il palloncino non era in grado di muoversi attraverso la gamba, un altro soggetto non ha completato la procedura poiché i vasi erano bloccati al 90% e tre soggetti hanno sentito dolore. Altri 5 soggetti (10%) hanno riportato complicazioni entro il primo mese dal trattamento: un soggetto ha riportato sintomi da attacco di cuore, un altro soggetto è stato ricoverato all’ospedale per una reazione vasovagale (aritmia), due soggetti hanno avuto problemi respiratori e un ultimo aveva gonfiore nel braccio sinistro tale da richiedere l'uso di un diluente del sangue. La raccolta dei dati è tuttora in corso.
British Columbia CCSVI Registry: preliminarysurveyresults I. Yee, A. Traboulsee, A. Sadovnick, L. Machan. University of British Columbia (Vancouver, CA)

 

Studio retrospettivo sui trattamenti endovascolari di CCSVI nella SM
Questo studio retrospettivo osservazionale ha valutato gli esiti neurologici in persone con SMRR sottoposti a Angioplastica Transluminale Percutanea (PTA). Sono stati osservate 42 persone e sono stati considerati i loro dati clinici e radiologici prima e dopo PTA. Dopo un anno dall’intervento gli autori hanno valutato come endpoint primario la proporzione di persone senza ricadute e come endpoint secondari i cambiamenti dei punteggi EDSS e la proporzione di persone con nuove lesioni alla risonanza. I risultati hanno mostrato che la PTA nelle persone con SMRR non era associata ad alcun miglioramento neurologico e che c’era un aumento dell’attività di malattia evidenziato dai parametri di risonanza RMI indipendente rispetto all’utilizzo di terapie modificanti la malattia. Gli autori suggeriscono che sono necessari ulteriori studi sull’associazione tra CCSVI e SM prima di introdurre la PTA nei trial clinici.
Endovascular treatment of chronic cerebro-spinal venous insufficiency in multiple sclerosis: a retrospective study R. Alroughani, S. LamdhadeAmiri Hospital (Kuwait, KW)

 

Analisi dei cambiamenti di flusso e velocità del liquido cerebrospinale nella SM dopo angioplastica venosa
Lo studio ha analizzato con una tecnica neuroradiologica il flusso pulsatile e la velocità del liquido cerebrospinale in modo dinamico, in persone con SM che erano state sottoposte al trattamento di angioplastica venosa (PTA). Lo studio prospettico ha incluso 15 persone con SMRR e diagnosi di CCSVI, di cui 8 avevano effettuato la PTA in aggiunta a terapia medica immediatamente dopo valutazione di base (gruppo 1) mentre gli altri 7 avevano ritardato il trattamento PTA dopo 6 mesi dalla terapia medica (gruppo 2).Le misure di flusso e velocità del liquido cerebrospinale sono state acquisite e confrontate nei due gruppi all’inizio dello studio e dopo 6 e 12 mesi. All’inizio dello studio, non si sono trovate differenze tra i due gruppi, mentre a 6 mesi si è visto un significativo miglioramento del flusso pulsatile e della velocità del liquido cerebrospinale nel gruppo 1 rispetto al gruppo 2 e questa differenza tra i due gruppi è rimasta anche dopo 12 mesi. In entrambi i gruppi di trattamento si sono osservati cambiamenti significativi di miglioramento del flusso pulsatile ma nessuna differenza significativa per quanto riguarda la velocità del liquido cerebrospinale oltre i 12 mesi. Gli autori concludono che nelle persone con SM e CCSVI il trattamento PTA ha portato effetti benefici sulle misure di flusso e velocità del fluido cerebrospinale e suggeriscono che questo miglioramento potrebbe essere dovuto ad un miglior drenaggio venoso a seguito dell’angioplastica.
Cine cerebrospinal fluid imaging changes in patients with multiple sclerosis after venous angioplasty. A 1-year follow-up study R. Zivadinov, C. Magnano, R. Galeotti, C. Schirda, B. Weinstock-Guttman, E. Menegatti, J. Hagemeier, A.M. Malagoni, D. Hojnacki, C. Kennedy, I. Bartolomei, C. Beggs, F. Salvi, P. Zamboni Buffalo Neuroimaging Analysis Center (Buffalo, US); University of Ferrara (Ferrara, IT); Jacobs Neruological Institute (Buffalo, US); Bellaria Neurosciences (Bologna, IT); University of Bradford (Bradford, UK)

 

Analisi cliniche degli effetti dei trattamenti endovascolari della CCSVI nella SM
Il Gruppo di Studio della Società Italiana di Neurologia ha promosso uno studio multicentrico per raccogliere informazioni cliniche su soggetti con SM che hanno spontaneamente deciso di essere sottoposti a trattamento endovascolare. Sono disponibili i dati completi relativi a 462 persone di cui il 45% con SMRR e il 55% con SM SP/PP. Il punteggio EDSS medio prima dell’intervento era di 5,1+/-2.0. Dopo un follow-up medio di 30.7+/-36.1 settimane la media EDSS era rimasta la stessa e 98 persone hanno sviluppato una o più ricadute. I dati di risonanza magnetica dopo 28 settimane dall’intervento hanno mostrato in 61 soggetti la comparsa di nuove lesioni T2 o di lesioni captanti il gadolinio. Un miglioramento clinico soggettivo è stato riportato dal 53% delle persone; lo stato clinico non risultava variato nel 33% dei casi mentre il 15% delle persone sono peggiorate. Gli autori concludono che i risultati dello studio, con le limitazioni dovute al disegno osservazionale, non mostrano alcun chiaro effetto benefico del trattamento endovascolare della CCSVI nella SM. Gli effetti positivi soggettivi riportati da circa il 50% di coloro che si sono sottoposti a PTA possono essere dovuti in gran parte alla alta aspettativa delle persone rispetto all’intervento chiamato "liberazione". L'intervento non è del tutto esente da gravi eventi avversi, che si sono verificati in 15 su 462 casi. 
Endovascular treatment of CCSVI in patients with multiple sclerosis: clinical outcome of an Italian cohort of 462 cases. A. Ghezzi, P.O. Annovazzi, M.P. Amato, R. Balgera, P. Banfi, M. L. Bartolozzi, R. Bergamaschi, A. Bertolotto, A. Bianchi, A Bosco, E. Capello, M. Capobianco, R. Capra, P. Cavalla, R. Clerici, G. Coarelli, E. Cocco, N. De Rossi, C. Di Tillio, M.T. Ferrò, A. Gallo, P. Gallo, L. Lamantia, A. Lugaresi, G. Lus, S. Malucchi, L. Moiola, L. Provinciali, F. Patti, P. Perini, P. Perrone, A. Protti, M.E. Rodegher, P. Rossi, M. Rottoli, M. Rovaris, G. Salemi, M. Salvetti, I. Simone, M.R. Tola, M. Trojano, F. Vitetta, M.G. Marrosu, G. Comi and MS Study Group, Italian Society of Neurology

 

Analisi delle stenosi venose nella SM
In questo studio gli autori,utilizzando tecniche ultrasonografiche Doppler e angiografia DSA (Digital Subtraction Angiography) venosa, hanno analizzato se il deflusso cerebrale venoso differiva in modo significativo tra persone con SM e soggetti di controllo. Sono state analizzate 20 persone sottoposte ad un controllo angiografico dopo intervento per aneurisma intracerebrale, ma senza altre patologie venose o SM, e 14 persone con SM che erano state sottoposte a intervento per la CCSVI. I risultati della venografia hanno mostrato che l’80% delle persone di controllo avevano stenosi e anche tutte le persone con SM mostravano stenosi delle vene giugulari interne. Non c’erano differenze significative nel grado di stenosi tra i gruppi e le misure ultrasonografiche di flusso cerebrale risultavano normali in entrambi i gruppi. Le stenosi virtuali sono spiegate dal fatto che il mezzo di contrasto che discende dalle vene giugulari interne è diluito alla confluenza venosa con il flusso sanguigno senza mezzo di contrasto della vena succlavia che genera una falsa impressione dell’alto grado locale di stenosi. Gli autori concludono che la stenosi venosa emodinamicamente significativa, un punto chiave della CCSVI, non può essere rilevata nei pazienti SM.
Multiple stenosis or multiple sclerosis? G. Panczel, C. Rozsa, K. Kovacs, I. Szikora, Z. Berentei, I. Gubucz, M. Marosfoi, A. Rozsa Peterfy Sandor u. Hospital (Budapest, HU); Jahn Ferenc Hospital (Budapest, HU); National Institute Of Neurosciences (Budapest, HU)