Le cellule staminali mesenchimali (CSM) sono cellule staminali adulte presenti in quasi tutti i tessuti e rappresentano un utile strumento terapeutico per le malattie neurologiche autoimmunitarie. Recentemente sono state prese in considerazione le cellule staminali mesenchimali derivate dai tessuti adiposi (ACS) che grazie alla loro facile reperibilità sono buoni candidati per il trapianto autologo, dove le cellule utilizzate derivano dalla stessa persona.
Lo studio 'Cellule staminali mesenchimali derivate dal tessuto adiposo producono miglioramenti nell’encefalomielite autoimmune sperimentale', condotto dalla dottoressa Gabriela Constantin in collaborazione con il dottor Bruno Bonetti dell’Università di Verona, cofinanziato dalla FISM con la Associazione Americana Sclerosi Multipla, la Fondazione Cariverona e il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Stem Cell, ha indagato sulle proprietà terapeutiche delle cellule staminali mesenchimali derivate dal tessuto adiposo.
La somministrazione preventiva intravenosa di ACS in topi con encefalite autoimmune sperimentale (ESA) prima del manifestarsi della malattia, riduce in modo significativo la gravità della malattia diminuendo l’infiammazione del midollo spinale e i processi di demielinizzazione. Le cellule staminali mesenchimali derivate dai tessuti adiposi migrano non solo a livello degli organi linfoidi (sedi delle cellule del sistema immunitario) ma anche dentro il midollo spinale.
Ma ancora più interessante è che nelle forme croniche di ESA la somministrazione di ASC migliora il decorso della malattia, riducendo la perdita degli assoni e stimolando una risposta immunitaria antinfiammatoria, inoltre le cellule trapiantate si accumulano nelle zone infiammate del sistema nervoso centrale vicino alle lesioni.
Esperimenti in vitro hanno dimostrato che le cellule staminali mesenchimali derivate dai tessuti adiposi sono in grado di produrre dei fattori importanti che stimolano la crescita e la differenziazione di cellule precursori del sistema nervoso e quindi in vivo potrebbero esercitare un effetto neuro-rigenerativo. In particolare i risultati ottenuti suggeriscono che le ACS penetrano e persistono a livello dei tessuti danneggiati del midollo spinale e qui contribuiscono ad attivare i progenitori endogeni di oligodentrociti, le cellule deputate alla formazione della mielina, stimolando così la rimielinizzazione. In altre parole la capacita' neuroregenerativa delle ASC non si basa molto sulla loro differenziazione/trasformazione in cellule nervose, ma sulla produzione di fattori di crescita che stimolano i precursori endogeni a differenziarsi in cellule gliali (non neuroni quindi).
Pertanto le cellule staminali mesenchimali derivate dai tessuti adiposi agiscono in due modi diversi: da un lato sopprimono la risposta autoimmunitaria nelle fasi iniziali della malattia, dall’altro stimolano la neurogenesi in modelli animali con una malattia avanzata.
Gli autori concludono il lavoro affermando che le ACS hanno un potenziale ruolo terapeutico nei modelli sperimentali di SM e quindi potrebbero rappresentare uno strumento utile per terapie future.
La Fondazione Italiana Sclerosi Multipla da sempre sostiene la ricerca nell'ambito delle cellule staminali, nella convinzione che gli studi condotti in questo ambito possano aiutare sempre di più a comprendere i meccanismi immunomodulanti e rigenerativi delle cellule staminali, per poi arrivare un domani al loro utilizzo nelle persone con SM.
Adipose-derived mesenchymal stem cells ameliorate chronic experimental autoimmune encephalomyelitis. Constantin G, Marconi S, Rossi B, Angiari S, Calderan L, Anghileri E, Gini B, Bach SD, Martinello M, Bifari F, Galiè M, Turano E, Budui S, Sbarbati A, Krampera M, Bonetti B.Stem Cells. 2009 Oct;27(10):2624-35.