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14/12/2009

Studio finanziato FISM sull’utilizzo orale del metilprednisolone

Pubblicati recentemente sulla rivista scientifica Neurology (2009 Dec 1;73(22):1842-8) i risultati di uno studio sull’efficacia del trattamento con metilprednilosone (MP), farmaco ampiamente utilizzato nel trattamento delle ricadute della SM, somministrato via endovenosa in persone con sclerosi multipla recidivante remittente (SM-RR). Il lavoro coordinato dal dottor Massimo Filippi e dal professor Giancarlo Comi e condotto dal dottor Vittorio Martinelli e dalla dottoressa Maria A. Rocca, dell’Istituto Scientifico e Ospedale Universitario San Raffaele di Milano è stato finanziato in parte dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.

In questo studio randomizzato a breve termine, gli autori hanno confrontato gli effetti della somministrazione endovenosa rispetto a quella orale del metilprednisolone, ad alte dosi equivalenti, utilizzando la risonanza magnetica e hanno anche valutato l’efficacia clinica, la tollerabilità e la sicurezza dei due trattamenti.
Il farmaco è stato somministrato a 40 persone con la SM a ricadute e remissioni che avevano avuto una recente ricaduta e con almeno una lesione captante il mezzo di contrasto (gadolinio) alla risonanza magnetica.
Il MP è un farmaco corticosteroideo, somministrato in genere con il dosaggio di 1 g al giorno endovena per 3-5 giorni, con o senza successivo trattamento per bocca a scalare. Diversi studi precedenti avevano dimostrato l’efficacia clinica della somministrazione orale del farmaco con effetti significativi anche nella riduzione delle lesioni cerebrali evidenziate con immagini di risonanza magnetica.
Due trial clinici pubblicati nel 1993 e nel 1997 avevano confrontato l’efficacia di dosi identiche o dosi cumulative di MP orale e somministrato per via endovena e non avevano mostrato differenze significative per quanto riguarda l’attività del farmaco sulle manifestazioni cliniche della malattia.

I risultati di questo lavoro hanno dimostrato che entrambi i trattamenti con MP, orale e endovena, sono risultati efficaci nel ridurre l’attività di malattia alla risonanza magnetica, misurata in termini di lesioni al gadolinio e sono stati ben tollerati e con scarsi effetti collaterali dalle persone reclutate nello studio. Gli steroidi orali sono risultati efficaci quanto quelli somministrati via endovena in termini di esito clinico o nel ridurre le lesioni attive.

Questi dati evidenziano che il farmaco orale è sicuro e ben tollerato, facilmente somministrabile e il suo utilizzo porterebbe a costi sanitari inferiori di quelli del metilprenisolone somministrato via endovena. L’utilizzo del farmaco orale potrebbe, infatti, avere un ruolo nel ridurre i costi di ospedalizzazione e le perdite di giorni lavorativi nelle persone con SM.

Bibliografia
Martinelli V, Rocca MA, Annovazzi P, Pulizzi A, Rodegher M, Boneschi FM, Scotti R, Falini A, Sormani MP, Comi G, Filippi M.A short-term randomized MRI study of high-dose oral vs intravenous methylprednisolone in MS. Neurology 2009 Dec 1;73(22):1842-8.