Pubblicato sulla rivista scientifica Journal of NeuroEngineering and Rehabilitation un lavoro finanziato dalla FISM, che ha sviluppato un protocollo di terapia riabilitativa volto alle persone con SM con problemi di coordinamento motorio
Lo studio è stato condotto grazie ad una collaborazione tra il Dott. Claudio Solaro del Centro Sclerosi Multipla del Dipartimento Testa-Collo ASL genovese, il Dott. Giampaolo Brichetto del Dipartimento di Neurologia dell'Università di Genova (attualmente ricercatore della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla), la Dott. Elena Vergaro, la Dott.ssa Valentina Squeri, il Prof. Pietro Morasso e il Prof. Vittorio Sanguineti, del Dipartimento di Informatica, Sistemi e Telecomunicazioni (DIST) dell'Università di Genova.
I sintomi cerebellari sono altamente disabilitanti e comuni nelle persone con SM e l’approccio farmacologico e riabilitativo non determinano sostanziali modifiche delle capacità motorie.
Lo studio ha utilizzato un robot per la riabilitazione degli arti superiori in 8 persone con sclerosi multipla e con un disturbo prevalentemente cerebellare (atassico). Gli autori hanno sviluppato un protocollo di training adattativo, dove si richiedeva ai soggetti coinvolti di adattare il movimento dell'arto superiore alle forze sviluppate dal robot. Il protocollo prevedeva 2 sedute di un'ora a settimana per 4 settimane consecutive.
Le persone, inoltre, sono state sottoposte ad una valutazione clinica che comprendeva l'utilizzo di un test specifico standardizzato chiamato “9 Hole Peg Test” per la valutazione quantitativa degli arti superiori che si basa sull’abilità delle persone di mettere e rimuovere 9 perni in un pannello con 9 buchi.
Il trattamento robotico è risultato in grado di migliorare la performance motoria nel 50% dei soggetti che hanno partecipato allo studio, sia quando valutata con il 9 Hole Peg Test sia quando misurata dal robot stesso mediante parametri di cinematica. Questi ultimi sono risultati migliorati e le traiettorie per raggiungere il target più fluide e regolari. Inoltre gli effetti positivi del protocollo riabilitativo erano già osservabili dopo 2 settimane di trattamento e rimanevano stabili fino alla fine.
I risultati ottenuti sono promettenti e suggeriscono che tale protocollo potrebbe essere importante nella riabilitazione motoria della SM e che potranno essere impiegate poche sedute per valutare l’efficacia del trattamento riabilitativo proposto.
Questo rappresenta il primo studio robotico su persone affette da SM con sintomi cerebellari.
Nonostante il numero di soggetti non sia elevato gli autori concludono che aver ottenuto un miglioramento sia clinico che cinematico di performance motorie, apre nuove importanti prospettive nell’approccio riabilitativo dell’arto superiore nella SM e può essere considerato come un punto di partenza importante per realizzare nuovi protocolli di riabilitazione robotica.
Adaptive robot training for the treatment of incoordination in Multiple Sclerosis.Vergaro E, Squeri V, Brichetto G, Casadio M, Morasso P, Solaro C, Sanguineti V.J Neuroeng Rehabil. 2010 Jul 29;7(1):37. [Epub ahead of print]