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19/07/2023

AISM in prima linea nel turismo inclusivo con 20 Manager dedicati

Si è concluso a Genova il Master universitario nell’ambito del Progetto pilota Erasmus Plus “InTour”, che ha formato 20 manager di turismo inclusivo con competenze specifiche nell’attività turistica accessibile. Sono 4 i rappresentanti di AISM che hanno partecipato al progetto di cui l’Associazione è stata ente coordinatore

 

Viaggio come allegoria dell’esistenza con il suo dinamismo, ma anche con i suoi ostacoli e le sue difficoltà: questo il pensiero maturato nell’antichità, ancora così terribilmente attuale.

 

Perché se è vero che la vita è ricca di insidie, lo stesso dicasi per chi, nel viaggio, ci mette esigenze lavorative, ludiche o di pura necessità nella speranza che l’inconveniente non sia dietro l’angolo.

 

A questo punto la domanda nasce spontanea: siamo così sicuri, infatti, che viaggiare sia appannaggio di tutti?

La risposta è nei numeri che, raccolti da Istat, ci informano sulla situazione turismo in Italia. E qui entra in gioco il tema “accessibilità” e “inclusione” perché pur avendo un considerevole numero di siti Unesco (58) e la percentuale in assoluto più alta di beni e siti artistici nel mondo (circa il 70%), l’Italia sembra non rispondere appieno alle diverse esigenze dei suoi cittadini.

 

L’Istat ci dice, per esempio, che il 70% delle persone con disabilità (e sono 3 milioni nel nostro Paese!) vorrebbe viaggiare, ma molti non lo fanno per timore di incontrare imprevisti, di vedersi limitati nelle esigenze e nei gesti quotidiani. Il 50% del panel intervistato, inoltre, valuta la struttura ricettiva, il 33% la mobilità e i mezzi di trasporto, il 32% l’accessibilità ai punti di interesse turistico, il 22% gli aspetti sanitari e il 10% la ristorazioneInformazioni, quelle relative alla reale accessibilità di un luogo, non sempre disponibili o comunque schematizzate nel concetto: disabilità = carrozzina. 

 

Ma gli handicap, e quindi le esigenze, sono di svariata natura e, fra gli 87 milioni di disabili presenti in Europa, chissà quanti desidererebbero poter viaggiare in autonomia e senza sorprese.

 

Il turismo accessibile è, insomma, argomento di discussione da svariato tempo perché le trasformazioni del settore sono talmente evidenti che sarebbe impossibile ignorarle, anche se, come anticipato, qualche falla nel sistema è presente, soprattutto a livello di figure professionali dedicate.

 

Eppur si muove” ci verrebbe da dire parafrasando il grande Galileo, se pensiamo che si è appena concluso a Genova il Master universitario di 1° livello nell’ambito del Progetto pilota Erasmus Plus “InTour”, che ha formato 20 figure professionali con competenze specifiche nell’attività turistica accessibile. 

 

Progetto lodevole che AISM ha  progettato e coordinato, consentendo a 4 suoi rappresentanti di prendervi parte ottenendo, così, il titolo di Manager in Turismo Accessibile.

 

«Il cambiamento è cominciato. C'è una novità importante in questo settore e riguarda  l'impegno a formare e costruire competenze capaci di rendere possibile e inclusivo il turismo. AISM da almeno trent'anni crede in questi valori: il Master in turismo inclusivo nasce per questo. Per mettere fondamenta robuste al cambiamento e renderlo attuabile a lungo», ha spiegato Marcella Mazzoli, dirigente presso AISM.

 

Ma quale sarà l’impegno dei Tourism Manager? Per prima cosa valuteranno le esigenze di ogni singolo viaggiatore e, sulla base di queste si preoccuperanno di redigere e attuare piani di viaggio in un’ottica di fruizione ampliata e personalizzata. La capacità acquisita nell’ interagire in ambiti trasversali consentirà loro di adattare ai piani di viaggio la normativa vigente in funzione della conoscenza di temi legati all’accessibilità fisica, sensoriale, percettiva, culturale e cognitiva.

 

I neo Manager coordineranno lo staff di lavoro secondo una prospettiva interdisciplinare e riserveranno particolare attenzione ai rapporti con gli Organi di governo del proprio territorio e con le comunità; in questo modo potranno avviare delle progettualità capaci di operare in un sistema di relazioni in maniera tale che possa crescere la cultura dell’accessibilità e della progettazione inclusiva. 

 

Marco Pizzio, Responsabile turismo accessibile in AISM, si augura che: «ci possa essere un InTour2, con nuove e tante Università a far parte di questo network affinché il seme dell’accessibilità maturi nei territori, nelle istituzioni, fra le persone e soprattutto fra gli operatori economici che sono il punto chiave affinché accessibilità e inclusione vengano accolte come mission».

 

E allora che turismo accessibile sia e, intanto, complimenti ai 20 neo, e primi in Europa, Inclusive Tourism Manager fra i quali, come dicevamo, sono presenti 4 rappresentanti AISM e 5 persone con disabilità (2 con sclerosi multipla), a testimonianza del ruolo dell’Associazione come agente del cambiamento sociale.

 

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