02/08/2009
Tre studi confermano l'utilità della risonanza magnetica per la valutazione del decorso della SM
La SM benigna, una forma di SM che non peggiora con il passare del tempo, in genere esordisce con uno o due episodi acuti che presentano un recupero completo, senza lasciare disabilità.
Negli ultimi anni sono aumentate le ricerche riguardanti tecniche di misurazione basate sulla risonanza magnetica, applicabili allo studio del sistema nervoso centrale nelle persone con SM, che permetterebbero di stabilire i diversi gradi di gravità delle lesioni del cervello ed in particolare della zona cervicale del midollo spinale. Tre lavori pubblicati nel mese di luglio descrivono i risultati di studi svolti tramite l’utilizzo della RM, allo scopo di caratterizzare da un punto di vista strumentale la SM benigna.
Gli studi in questione hanno permesso di utilizzare i valori ottenuti con l’analisi RM come misura utile per monitorare la progressione della malattia, ma gli autori avvertono che per il momento non hanno un valore predittivo, e pertanto non dovrebbero essere ancora usati come criteri per stabilire una diagnosi di SM benigna.
Al momento non c'è nessun modo per poter predire se il decorso clinico della SM sarà benigno, pertanto gli studi condotti in tale ambito rivestono una notevole importanza in quanto hanno lo scopo di cercare parametri (oggettivi) che possano essere impiegati per identificare le forme benigne e identificare eventuali fattori coinvolti nella preservazione delle funzioni, non alterate da disabilità, in queste persone.
Questi lavori sono stati condotti sia con tecniche convenzionali di RM sia impiegando nuove tecniche di RM, cioè nuove modalità di studio del sistema nervoso centrale attraverso l’utilizzo della risonanza, che hanno trovato e troveranno sempre maggior impiego proprio nello studio/ricerca della SM. Ricordiamo a tale proposito la RM con trasferimento di magnetizzazione (MT), la RM pesata in diffusione e la RM in spettroscopia.
I ricercatori, spesso concludono i loro lavori suggerendo l’utilità di ulteriori e più numerosi studi su persone con SM di tipo benigno, allo scopo di individuare reali fattori predittivi di tale decorso, e per tale ragione FISM incoraggia e finanzia studi basati sull’utilizzo della RM come strumento di analisi che possano aiutare a comprendere la patologia della SM per lo sviluppo di terapie mirate.
> Progetto finanziato dalla FISM sull’utilizzo della risonanza magnetica nella SM benigna
> Gruppo internazionale di studio della risonanza magnetica valuta l’impiego della RM nelle forme benigne
> Uno studio toscano utilizza la risonanza magnetica e i test neuropsicologici per valutare le forme benigne di SM
Negli ultimi anni sono aumentate le ricerche riguardanti tecniche di misurazione basate sulla risonanza magnetica, applicabili allo studio del sistema nervoso centrale nelle persone con SM, che permetterebbero di stabilire i diversi gradi di gravità delle lesioni del cervello ed in particolare della zona cervicale del midollo spinale. Tre lavori pubblicati nel mese di luglio descrivono i risultati di studi svolti tramite l’utilizzo della RM, allo scopo di caratterizzare da un punto di vista strumentale la SM benigna.
Gli studi in questione hanno permesso di utilizzare i valori ottenuti con l’analisi RM come misura utile per monitorare la progressione della malattia, ma gli autori avvertono che per il momento non hanno un valore predittivo, e pertanto non dovrebbero essere ancora usati come criteri per stabilire una diagnosi di SM benigna.
Al momento non c'è nessun modo per poter predire se il decorso clinico della SM sarà benigno, pertanto gli studi condotti in tale ambito rivestono una notevole importanza in quanto hanno lo scopo di cercare parametri (oggettivi) che possano essere impiegati per identificare le forme benigne e identificare eventuali fattori coinvolti nella preservazione delle funzioni, non alterate da disabilità, in queste persone.
Questi lavori sono stati condotti sia con tecniche convenzionali di RM sia impiegando nuove tecniche di RM, cioè nuove modalità di studio del sistema nervoso centrale attraverso l’utilizzo della risonanza, che hanno trovato e troveranno sempre maggior impiego proprio nello studio/ricerca della SM. Ricordiamo a tale proposito la RM con trasferimento di magnetizzazione (MT), la RM pesata in diffusione e la RM in spettroscopia.
I ricercatori, spesso concludono i loro lavori suggerendo l’utilità di ulteriori e più numerosi studi su persone con SM di tipo benigno, allo scopo di individuare reali fattori predittivi di tale decorso, e per tale ragione FISM incoraggia e finanzia studi basati sull’utilizzo della RM come strumento di analisi che possano aiutare a comprendere la patologia della SM per lo sviluppo di terapie mirate.
> Progetto finanziato dalla FISM sull’utilizzo della risonanza magnetica nella SM benigna
> Gruppo internazionale di studio della risonanza magnetica valuta l’impiego della RM nelle forme benigne
> Uno studio toscano utilizza la risonanza magnetica e i test neuropsicologici per valutare le forme benigne di SM