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26/01/2010

FISM: Pronti a finanziare la prosecuzione degli studi italiani sulla CCSVI

L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla segue con particolare attenzione i percorsi di ricerca scientifica in Italia e all’estero sulla CCSVI in rapporto alla Sclerosi Multipla e attraverso la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, si impegna a finanziare e – per tutto quanto necessario – a promuovere le ricerche di approfondimento e di sviluppo dei ricercatori italiani. Tutto questo verrà condotto in sinergia con gli impegni ed i contributi di ricerca sviluppati nelle altre nazioni ed in particolare dalle Associazioni nazionali consorelle canadese e statunitense.

“L’approfondimento sullo stato delle ricerche è stato oggetto di un incontro scientifico di esperti insieme con il Prof. Paolo Zamboni e il Dott. Fabrizio Salvi ed i loro collaboratori organizzato a Milano lunedì 25 gennaio scorso dalla nostra Fondazione “ha detto il Prof. Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla. “ Siamo particolarmente riconoscenti al Prof Zamboni e al Dott. Salvi per l’approfondimento e la fruttuosa discussione sulle basi scientifiche, sui tanti aspetti metodologici e clinici, affrontati anche alla luce delle conoscenze della letteratura scientifica. Questa condivisione ci consente di tracciare il percorso dell’immediato futuro e delle ricerche che verranno. In particolare agli approfondimenti sulle metodologie necessarie per un uso estensivo da parte di altri centri, si affiancano percorsi per la formazione di altri operatori e studi epidemiologici più ampi. Tutte queste azioni possono essere condotte in tempi brevi e sono premessa e supporto alle ricerche cliniche di valutazione del trattamento endovascolare della CCSVI nella sclerosi multipla in studi controllati appropriatamente disegnati.
Questo percorso prevede che la Fondazione” continua Battaglia “consideri con attenzione il finanziamento di proposte di ricerca che verranno presentate nell’ambito del Bando della nostra Fondazione, attualmente aperto e con scadenza 8 marzo, che mette a disposizione per la ricerca italiana sulla SM 3 milioni di euro. Attendiamo proposte dai gruppi di ricercatori italiani, in particolare dai gruppi di ricerca già attivi con il Prof. Zamboni, sia sui meccanismi fisiopatologici che sugli studi metodologici ed epidemiologici, nonché sugli studi clinici anche con riferimento a specifiche forme di malattia. Nel frattempo la Fondazione si attiva per:

1. garantire comunque in tempi brevi quegli approfondimenti metodologici indicati come necessari nell’incontro del 25 gennaio scorso assicurandone il finanziamento;
2. promuovere gruppi di lavoro che mettano a punto la metodologia degli studi clinici ed epidemiologici necessari. La Fondazione è pronta anche a discutere con gli Enti interessati, in particolare le Regioni, le ricerche per i percorsi diagnostici e per le sperimentazioni terapeutiche
.”

Tenendo conto dell’attenzione che ricercatori, Fondazione ed altre figure istituzionali dedicheranno nel prossimo futuro alla CCSVI nella sclerosi multipla non è utile, bensì potenzialmente pericoloso, che le persone con SM si sottopongano a procedure endovascolari o chirurgiche al di fuori di studi controllati di ricerca clinica.

Augusto Zeppi, vicepresidente della Fondazione Hilarescere, promotrice degli studi su CCSVI in collaborazione con l'Università di Ferrara, ha espresso soddisfazione per la condivisione serena in tale sede di quanto sostenuto con le pubblicazioni da essa supportate. L'apprezzamento di FISM/AISM e quello recentemente manifestato dalla Regione Emilia Romagna, aprono a possibili ampliamenti e moltiplicazioni degli studi utili a dare più velocemente risposte operative alle domande dei malati di CCSVI e SM.

Le persone con Sclerosi Multipla chiedono ai ricercatori di svolgere il necessario lavoro con la competenza e la dedizione che li caratterizza” ha detto la Presidente della Associazione Italiana Sclerosi Multipla dott.ssa Roberta AmadeoAbbiamo bisogno di certezze sul rapporto tra CCSVI e SM e sul percorso clinico che ne può derivare, e su questo le sperimentazioni cliniche daranno un importante contributo, ma rimaniamo consapevoli dell’importanza delle terapie che funzionano e che controllano la malattia e dei trattamenti sintomatici che ci permettono di gestire i problemi che affrontiamo ogni giorno e per una migliore qualità di vita.”

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