Salta al contenuto principale

14/03/2025

L’intelligenza artificiale, come usarla al meglio per una scienza “con” e “della” persona? 

Sulle pagine di Frontiers in Immunology nuovi approcci sull’uso dell’intelligenza artificiale per sfruttarne al massimo le potenzialità del contributo dei pazienti. L’impegno della Global PROMS iniziative in questo campo

 

L'intelligenza artificiale (IA) può svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungimento di un passaggio verso una medicina predittiva, preventiva e personalizzata, a condizione che siamo guidati dalla scienza con e dal contributo del paziente.

 

Le misure che catturano la voce dei pazienti (Patient Reported Outcomes- PRO) rappresentano un'opportunità unica per valorizzare la conoscenza esperienziale delle persone che vivono con problemi di salute e renderla scientificamente rilevante per tutte le altre parti interessate. Nonostante ciò, l'adozione di risultati standardizzati, inclusi i PROM, è limitata all'interno del sistema di ricerca e sanitario. 

 

Non a caso si concentra proprio sull’Intelligenza Artificiale (IA) uno dei filoni di ricerca della Global PROMS iniziative (Patient Reported Outcomes –PRO- for MS) - progetto internazionale guidato da AISM e dalla sua Fondazione - che ha come scopo la realizzazione concreta della scienza “con” e “della” la persona in un’ottica sempre più inclusiva.

 

Come sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA senza perdere l’approccio olistico e concreto basato sulla scienza con e delle persone ? È su questo che si concentra un nuovo articolo redatto da alcuni membri della Global PROMS, incluse le persone che vivono con la malattia, iniziative e pubblicato sulle pagine di Frontiers in Immunology. 

 

Per questo motivo l’impiego dell’IA è sempre più diffuso tra ricercatori e clinici, ma ancora poco standardizzato per interpretare i dati provenienti dalle diverse esperienze di malattie delle persone con sclerosi multipla ed integrarle con le altre misure cliniche. Questo approccio di IA genererà degli algoritmi che potrebbero predire efficacemente l’insorgenza della malattia, la sua progressione della malattia verso un approccio preventivo sempre più efficace e una salute del cervello.

 

Con il prossimo avvento dello European Health Data Space, che raccoglierà dati clinici di tutti i membri dell’UE - dicono gli autori - sarà sempre più cruciale l’impiego dell’AI per interrogare l’enorme quantità di informazioni e trarne indicazioni utili. 

 

Basta pensare ai dispositivi tecnologici che oggi permettono di raccogliere dati anche passivamente dai pazienti e come questi potrebbero essere elaborati dall’AI per analizzare gli aspetti clinici, o i sintomi della sclerosi multipla. Potrebbero per esempio essere utilizzati per capire meglio anche gli aspetti coinvolti in uno dei sintomi più difficili della SM, come la fatica

 

Prendere il meglio dall’intelligenza artificiale e allontanare il peggio è tuttavia un compito estremamente complesso. Perché l’IA sia "spiegabile" devono essere coinvolte gli utilizzatori finali di questa tecnica innovativa. “L'intelligenza artificiale può svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungimento di un passaggio verso una medicina predittiva, preventiva e personalizzata, a condizione che siamo guidati dalla scienza con e dal contributo del paziente” dice Paola Zaratin Direttore Ricerca Scientifica FISM.

 

"La cornice dell’iniziativa PROMS, sarà il luogo giusto dove mettere alla prova e affrontare le tematiche più sensibili, anche sul fronte etico e di privacy per esempio, per l’uso dell’intelligenza artificiale. L’intelligenza artificiale può lavorare a fianco di clinici, ricercatori e persone con sclerosi multipla per aiutarci a massimizzare il contributo dei pazienti nei processi di ricerca, cura e assistenza – dicono gli autori –  ma è necessario che tutti gli stakeholder sappiano maneggiare con cura questi strumenti e che in ogni fase del processo venga garantito il coinvolgimento della persone con SM”. 

 

Referenza

Titolo: Artificial intelligence and science of patient input: a perspective from people with multiple sclerosis

Autori: Anne Helme, Dipak Kalra, Giampaolo Brichetto, Guy Peryer, Patrick Vermersch, Helga Weiland, Angela White and Paola Zaratin

Rivista: Frontiers in Immunology

Doi: https://doi.org/10.3389/fimmu.2025.1487709 

 

Image
5x1000 FISM