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29/06/2011

Sclerosi multipla e rimielinizzazione: domande & risposte

 

La notizia dello studio condotto dai ricercatori del San Raffaele di Milano in collaborazione con la New York University e L’Hospital for Special Surgery di New York - finanziato da FISM, Telethon, Compagnia di San Paolo e pubblicato su Nature Neuroscience - ha suscitato molto interesse. In tanti ci hanno contattato attraverso il Numero verde e il sito chiedendo chiarimenti. abbiamo chiesto alla coordinatrice dello studio, Carla Taveggia, di rispondere alle domande più frequenti 

 

I ricercatori del San Raffaele di Milano in collaborazione con la New York University e L’Hospital for Special Surgery di New York, hanno scoperto un nuovo meccanismo che regola la formazione della mielina, al fine di sviluppare in futuro un trattamento che favorisca la formazione di questa guaina che avvolge i nervi in quei pazienti che l’hanno persa a causa d’infezione, danno, o per difetti genetici. (leggi li comunicato)

 

Lo studio - finanziato da FISM , Telethon e Compagnia di San Paolo - ha suscitato un grande interesse. Molte le richieste pervenute al Numero Verde AISM in merito alla ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Neuroscience.

 

Abbiamo chiesto alla coordinatrice dello studio - Carla Taveggia, dell'Istituto Scientifico San Raffele - di rispondere ad alcune delle domande più frequenti.

 


È noto da molti anni che questa proteina TACE è implicata nel meccanismo infiammatorio per tante patologie, quale è l’elemento di novità questo studio? 
È la prima volta che questa proteina – TACE - viene direttamente collegata con il processo di formazione della mielina. In passato era stata solo coinvolta nella regolazione di processi infiammatori. Noi non abbiamo scoperto la proteina TACE (la cui scoperta risale a qualche anno fa), ma un suo nuovo e inaspettato ruolo.  

 

Quale impatto ha questa scoperta sulle persone con SM?
Questa scoperta ha valore per tutte le malattie in cui c’è un danno a carico della formazione della mielina. Non sappiamo ancora se TACE sia importante per mantenere la mielina stessa. In teoria, se riusciamo a capire come viene formata la mielina è più facile pensare ad un impiego terapeutico che possa limitare il danno alla mielina stessa o possa addirittura contribuire a farla riformare.  

 

Che tempi avrà la sperimentazione?
Noi siamo ancora in fase di ricerca di base e quindi stiamo ancora facendo studi pre-clinici. Purtroppo ci vorranno ancora diversi studi e anni, prima di poterla tradurre in terapia sui pazienti.

 

Autoimmunità e mielina: anche nel caso di ricostruzione della mielina, il problema fondamentale di autoimmunità della SM non sarà risolto?
Quello che al momento sappiamo è che è importante tenere sotto controllo la componente infiammatoria proprio per evitare un possibile danno ulteriore; è quindi fondamentale che entrambi i processi - rimielinizzazione e infiammazione - siano controllati. Tuttavia, se anche riusciamo a controllare l’autoimmunità ma non diamo possibilità alla mielina di riformarsi e soprattutto non sappiamo come questo avvenga e quindi quali siano i canali da attivare, a poco servono queste terapie. In assenza di mielina infatti il danno maggiore lo si osserva a carico del neurone che muore, causando perciò un danno permanente che non può essere riparato.

 

Ringraziamo la dott.ssa Carla Taveggia per i chiarimenti forniti. Il suo impegno, e quello della sua unità, andrà avanti anche dopo questo studio per sviluppare ulteriori ricerche in questo ambito.

 

Con questa scoperta si aggiungono dati e informazioni utili per conoscere sempre meglio i meccanismi di base che regolano la formazione della guaina mielinica ed il loro ruolo nella SM. Identificando tali molecole, la speranza è di poter sviluppare in futuro nuovi trattamenti.