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17/07/2016

Sclerosi multipla: un cervello più grande può proteggere dalla disabilità fisica

I ricercatori del San Raffaele suggeriscono che una maggiore crescita cerebrale potrebbe essere legata ad un minor rischio di progressione di disabilità nelle persone con SM

Parlando di volume cerebrale intracranico, l’interazione tra fattori determinati geneticamente e fattori comportamentali, ovvero legati alle esperienze quotidiane del singolo individuo, contribuisce a spiegare il diverso impatto che la sclerosi multipla ha sulla presenza di disturbi cognitivi nelle persone affette da questa malattia.

 

È ciò che emerge da uno studio cofinanziato dalla AISM e la sua Fondazione FISM, condotto dai ricercatori dell'Università Vita - Salute San Raffaele di MIlano, che hanno analizzato il volume intracranico in persone con SM provenienti dalla Serbia, e hanno misurato la disabilità fisica con la scala EDSS (Expanded Disability Status Scale), durante cinque anni di follow-up. I risultati hanno mostrato che le persone con un maggiore volume intracranico, avevano una minor probabilità di diventare disabili. La misura del volume intracranico è proposta come indice indiretto del numero delle cellule cerebrali e delle loro connessioni.

 

Questo estende il concetto che fattori ereditabili e legati allo sviluppo del cervello durante la sua maturazione potrebbero svolgere un ruolo protettivo anche nel limitare la progressione di disabilità fisica, conferendo una riserva protettiva nel momento in cui insorge la malattia. Questo fenomeno viene chiamato riserva cerebrale e potrebbe contribuire ad identificare le persone con sclerosi multipla con un rischio maggiore di sviluppare deficit clinici nel tempo.

 

Studi futuri dovrebbero valutare se il volume intracranico è un buon parametro da utilizzare nella pratica clinica. «Questi risultati, ottenuti in un gruppo limitato di pazienti, necessitano chiaramente di essere confermati su casistiche più ampie e di essere validati con altri metodi di misurazione», commenta il professor Filippi, coordinatore dello studio, che ha coordinato lo studio. «Tuttavia, se comprovati, potrebbero avere importanti risvolti per un trattamento precoce di questi pazienti».

 

Brain reserve against physical disability progression over 5 years in multiple sclerosis
Sumowski JF, Rocca MA, Leavitt VM, et al. Neurology. 2016 May 24;86(21):2006-9.