Uno studio pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience, finanziato da AISM e la sua Fondazione FISM, propone un nuovo metodo per valutare i deficit del movimento di scrittura e i cambiamenti dell’attività neurale a livello cerebrale ad esso associati. I ricercatori sono pronti ad estendere lo studio alle persone con sclerosi multipla
L’attività di scrivere richiede competenze motorie, percettive e cognitive complesse. Se una di queste abilità viene persa, come può succedere nelle malattie neurologiche, tra cui la sclerosi multipla, la capacità di scrivere viene compromessa. Spesso in caso di disfunzioni nella scrittura vengono proposti trattamenti riabilitativi, ma al momento non è possibile quantificare l’efficacia del trattamento in maniera oggettiva.
Un gruppo di ricercatori del DIMES dell’Università di Genova e dell’Area Ricerca di AISM e la sua Fondazione ha proposto una nuova metodologia per analizzare le disfunzioni motorie e le corrispondenti alterazioni cerebrali che portano a problemi nella scrittura, per poter in futuro progettare trattamenti oggettivamente efficaci.
Questo studio - che ha analizzato persone sane - ha validato un metodo combinato in cui sono stati rilevati i parametri cinematici del movimento di scrittura mediante una tavoletta grafica digitalizzata e, contemporaneamente, l’attività cerebrale ad essi associata acquisita tramite la risonanza magnetica funzionale
Nonostante i vincoli imposti dall’ambiente nel quale si svolge la risonanza magnetica (il soggetto è coricato e può effettuare solo piccoli movimenti con la mano), i risultati mostrano che la misura cinematica è affidabile e rispecchia le caratteristiche dei soggetti quando scrivono in condizioni normali. Inoltre, il metodo applicato è risultato efficace nel mostrare l’attivazione delle aree cerebrali convenzionalmente associate ai movimenti di scrittura nei soggetti sani. Per questo i ricercatori stanno progettando di estendere lo studio anche in persone con sclerosi multipla.
“I risultati ottenuti indicano che la metodologia che abbiamo proposto possa essere utilizzata per valutare i deficit del movimento di scrittura simultaneamente alle potenziali alterazioni dell’attività cerebrale in persone con SM che presentano questa problematica” commenta la dottoressa Ambra Bisio primo autore di questo lavoro, che abbiamo intervistato per approfondire i temi della ricerca.
“La possibilità di utilizzare lo stesso protocollo metodologico nella quantificazione del movimento di scrittura in persone con SM renderà possibile identificare e valutare nuovi trattamenti riabilitativi per questa importante funzione” commenta il dottor Giampaolo Brichetto.
Evaluation of Handwriting Movement Kinematics: From an Ecological to a Magnetic Resonance Environment. Bisio A, Pedullà L, Bonzano L, Ruggeri P, Brichetto G, Bove M. Front Hum Neurosci. 2016 Sep 29;10:488.