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26/05/2016

Sono 2 i poster premiati al Congresso FISM 2016

Dario Seppi (Università di Padova) e Christian Cordano (Università di Genova, University of California) sono i vincitori del Premio per il Miglior Poster di questa edizione del meeting. Ha il loro volto la scuola di giovani ricercatori che AISM e la sua Fondazione sostiene e accompagna

 

Premio Miglior Poster
Nella foto: Dario Seppi e Christian Cordano alla premiazione del Miglior Poster del Congresso FISM 2016


Il Premio per il miglior Poster presentato al Congresso FISM 2016 è stato assegnato, ex aequo a Dario Seppi (Unversità di Padova - Istituto Superiore di Sanità, Roma) e a Christian Cordano (Università di Genova, Università di San Francisco- California).
 

Insieme a loro, a ricevere l'applauso dei ricercatori presenti, anche Simone Patergnani (Utilizzo di agenti modulanti il processo autofagico per ripristinare la mielinizzazione in modelli di SM), che ha ottenuto il secondo posto, e Fabia Filippello (Interazione e astrociti nelle cellule T nel corso della sclerosi multipla), salita sul terzo gradino del podio. Un'immagine immediata della "scuola" di giovani ricercatori nel campo della SM che FISM individua, sostiene e accompagna affinchè, come ha detto il Presidente FISM Mario Alberto Battaglia, "siano capaci con il loro alto livello e il loro entusiasmo di andare diritti verso il sogno che è loro, ma anche di tutta la comunità scientifica e soprattutto delle persone con SM: risolvere per tutti e una volta per tutte il problema della sclerosi multipla".
 

Dario Seppi, laureato in Medicina, specializzato in Neurologia e con dottorato in Neuroscienze a Padova, spiega così il Poster per cui è stato Premiato: "il progetto è nato da una collaborazione tra l'Istituto Superiore di Sanità (Reparto Malattie Infiammatorie e Demielinizzanti del Sistema Nervoso) e il Centro Sclerosi Multipla di Padova. Dopo l'esperienza acquisita in campo clinico, sotto la supervisione del prof. Paolo Gallo, ho potuto intraprendere, grazie al finanziamento FISM, un percorso formativo sulle scienze di base sotto la supervisione della dr.ssa Francesca Aloisi e portare avanti questo progetto multidisciplinare guidato dalla dr.ssa Magliozzi.  Abbiamo cercato di identificare nel liquido cerebrospinale biomarcatori precoci di danno della sostanza grigia, combinando uno studio liquorale di espressione genica e proteica con sequenze non convenzionali di risonanza magnetica, che permettono di identificare il danno che si osserva a livello di sostanza grigia anche fin dalle prime fasi della malattia". Più la ricerca sarà in grado di chiarire i diversi segnali precoci del rischio di avere una malattia severa e più sarà possibile "capire bene e subito quando e con quale tipo di intervento trattare ogni persona".

 

Christian Cordano, l'altro vincitore, sta sviluppando un percorso di ricercatore, per certi versi, emblematico della strada che intraprendono molti giovani ricercatori: "sono genovese - ci ha spiegato -, ho studiato Medicina e Chirurgia e concluso la specializzazione in Neurologia a Genova. Avendo sviluppato nel tempo un indirizzo per la ricerca sulla Sclerosi Multipla negli ambiti della neuro-immunologia e della neuro-oftalmologia, insieme al mio mentore, il professor Antonio Uccelli (Dipartimento Neurologia, DINOGMI), abbiamo deciso di proporre alla Fondazione di AISM un progetto di ricerca che mi ha consentito di avere la possibilità di lavorare a San Francisco (UCSF) presso il laboratorio di Ari Green, uno dei massimi esperti di neuro oftalmologia nella SM".

E dunque, spostandosi all'estero, ma con un finanziamento che proviene dalla Fondazione di AISM, Christian Cordano si occupa in particolare della retina e della via visiva, studiate nel modello animale di SM: "la retina – spiega - è ricca di neuroni, i cui corpi cellulari e assoni sono facilmente osservabili con un esame chiamato OCT (Optical Coherence Tomography): per questo è una finestra preziosa per osservare quanto succede nel sistema nervoso. Nel nostro lavoro, abbiamo studiato le alterazioni retiniche che si verificano nel modello animale di SM, descrivendo per la prima volta la progressiva neurodegenerazione che caratterizza questo ambito anatomico. Nel momento in cui pubblicheremo i risultati di questo percorso di studio - aggiunge - il modello di neurodegenerazione retinica da noi proposto sarà a disposizione come strumento per verificare l'efficacia di nuovi composti neuroprotettivi. Come sappiamo questa è una delle più grandi sfide della ricerca sulla SM, in quanto non abbiamo a disposizione sufficienti farmaci per la fase progressiva della malattia, anche a causa dell'assenza di modelli animali che permettano di quantificare la neurodegenerazione (e l'eventuale effetto di nuovi farmaci su di essa) in modo efficace nel tempo".
 

 

Premio Miglior Poster
Nella foto: da sinistra Seppi e Cordano insieme a Fabia Filippello e Simone Patergnani, finalisti del Premio Miglio Poster del Congresso FISM. Da destra Paolo Muraro dell'Imperial College di Londra e Marco Salvetti dell'Università La Sapienza di Roma, due generazioni di ricercatori sulla SM.